Mentre l’amministrazione americana e quella cinese si fanno apparentemente la guerra, chiamata dagli esperti “nuova Guerra Fredda”, in realtà gli apparati di entrambi i paesi, quelli che davvero ne muovono le fila, mirano ad un accordo per spartirsi il mondo e le sfere d’influenza: una sorta di nuova Yalta.
Entrambi gli apparati hanno vinto la guerra che questa volta porta il nome di “pandemia”, e in qualità di vincitori ora vogliono imporre al mondo il proprio modello.
Nel mio libro “31 coincidenze sul coronavirus e sulla nuova Guerra Fredda USA-Cina” fui addirittura costretto a fare una piccola integrazione dieci giorni dopo la sua pubblicazione, perché trovai un discorso di Biden ed uno di George Soros dai quali questo concetto si evinceva chiaramente.

Riporto allora, testuali, le parole dell’attuale Presidente americano: “Il compito che abbiamo adesso è quello di creare un Nuovo Ordine Mondiale, ma per farlo c’è bisogno che la Cina prosperi“.
Un concetto che si fonde a quello del Leader indiscusso dei globalisti, George Soros , che dichiarò durante un’intervista pubblica al Financial Times che è arrivato il momento di portare la Cina nella creazione di un nuovo ordine mondiale (o chiamiamolo nuovo ordine finanziario”.
La Cina quindi “deve far parte del processo di creazione di un nuovo ordine mondiale e deve appoggiarlo, ed anche un declino controllato del dollaro è necessario, così che la Cina emergerà come motore andando a sostituire i consumatori americani“.

Come si evince da queste parole che mai avremmo attribuito a dei leader americani, gli USA sanno bene che questa guerra non possono vincerla. Non possono certo sperare nella dissoluzione della Cina come accadde con l’Unione Sovietica: sotto le macerie cinesi finirebbero anche gli Stati Uniti, dato che questa volta le economie dei due paesi rivali sono strettamente correlate.
Se quindi non possono vincere contro la Cina, quello che vogliono fare è inglobarla nel progetto del nuovo ordine mondiale facendola prosperare così come ci hanno raccontato.
Per questo, quando vediamo emergere documenti americani come quelli che io ho riportato nel mio libro, che inneggiano all’uso di armi biologiche come strumento politicamente utile, e parallelamente emergono – come accade in questi giorni – documenti simili, pubblicati dal lato cinese (abbiamo visto quelli del “The Australian”) non dobbiamo meravigliarci di scoprire che entrambi gli apparati di queste nazioni apparentemente in guerra, volessero esattamente la stessa cosa da ottenere con lo stesso mezzo: una guerra da vincere con armi non convenzionali per restare nemici, dividendosi il mondo ed il progetto del nuovo ordine mondiale.
Nei loro documenti, tra l’altro, è ben specificato che tipo di guerra ritenessero più utile per portare avanti questo progetto comune.

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