Borghi a Meloni sulle nomine UE ▷ “Per noi dica tranquillamente no a Kallas, von der Leyen & Co”

Bruxelles si rifà la faccia dopo le elezioni europee: c’è la von der Leyen – probabile il mandato bis – e alcuni volti nuovi. La linea politica però pare continuare in un senso che non è quello indicato dagli elettori. Così Claudio Borghi, senatore della Lega, ha parlato a Giorgia Meloni su quelle che sarebbero le preferenze del carroccio: non certo Kallas come Alto rappresentante e neppure la vecchia conoscenza Metsola. Qui le considerazioni di Borghi.

Il Parlamento le affida la sua rappresentanza però è un’occasione diversa rispetto a quelle passate dove questa rappresentanza assume una forza differente perché oltre alla nostra rappresentanza e al nostro voto lei ha appena ricevuto l’investitura e la rappresentanza più importante: quella diretta del popolo italiano per tramite del voto e, come ha ricordato il Presidente Terzi, ha l’onore di essere l’unico leader a cui il popolo ha tributato una crescita di consensi e e questo non può essere ignorato in sede in sede di Unione Europea e in sede di qualsiasi tipo di discussione. Ma dirò di più, e questo purtroppo le renderà il compito più difficile: tutte le componenti del suo governo hanno avuto una crescita di consensi. Questo significa che i cittadini apprezzano il suo governo, il nostro governo e lo apprezzano nelle diversità, mettiamola così. E quindi lei ha il compito un po’ difficile, mi rendo conto, di mediare queste diversità di fronte ai suoi interlocutori.

Io le rappresento quindi il punto di vista di una parte del del suo del suo governo e poi ci affidiamo a lei ovviamente per la rappresentanza di tutte le parti inclusa la nostra. Iniziamo con la bassa cucina.

Cioè la bassa cucina è questa questione un po’ stucchevole delle nomine, delle poltrone, no? Io ho apprezzato molto il disappunto con cui lei ha stigmatizzato il sistema che sta venendo messo in atto perché ricordiamo che poi una cosa è tentare, l’altra è riuscire. Io sinceramente non capisco questo sistema di un gruppo di potere vecchio, passato, che vede la sua base di consenso erodersi nelle urne. Quale vasto consenso popolare può rappresentare? Vede, l’impressione che si ha dall’esterno è che si tratta di una conventicola di personaggi che rappresentano poco più che loro stessi. Io vedete l’unica fra i posti che sono stati indicati che ha il governo nel suo paese è l’estone Kallas.
È vero che è Premier ma è in calo costante di consensi in una rappresentanza di uno Stato che, con tutto il rispetto, ha la popolazione della provincia di Brescia.

Ecco questo sempre per cercare di mettere le cose in proporzione: la von der Leyen è all’opposizione anche a casa sua. Costa riesce a essere all’opposizione anche in Portogallo. Riesce a essere all’opposizione anche la signora Metsola a Malta. Ecco, questi sono quelli che sono stati scelti per fare il salto, per riuscire a fare la grande crescita e il vasto consenso popolare che deve portarci verso una fase nuova.

Il tutto sotto la regia di un presidente Macron (ero con lei quando l’ha salutato in quel modo) che non mi risulta sia in questo momento essere in testa alle preferenze dei francesi. Guardi, per noi della Lega lei può tranquillamente in qualsiasi sede neanche astenersi o così lei può dire tranquillamente no a questa gente e noi la sosterremo in ogni caso quindi scelga lei, ma dal nostro punto di vista può tranquillamente dire no. Avrebbe la nostra benedizione“.

Qui l’intervento completo.