Rizzo risponde agli insulti dopo il post provocatorio ▷ “Omofobia? Detto dagli antifascisti che esportano armi…”

Oggi ho sostenuto un confronto con un vigile che aveva multato la mia 500 perché era in un parcheggio adibito ai motorini. Ho sostenuto che la mia auto si “sentiva” motorino. Ho la 500 transgender. Ma il vigile autofobico non ha voluto sentire ragioni…“. Apriti cielo. Forse nemmeno lo stesso Marco Rizzo si aspettava una tale pioggia di critiche – quando non insulti – prima di twittare la sua provocazione.
Ovviamente lo scherno riguarda l’universo LGBT, che negli ultimi giorni è in evidenza per il mese del pride e le celebrazioni a Roma con tanto di presenza di Elly Schlein.
Si legge di tutto sotto il Tweet di Rizzo: “Sei un cretino oltre ad essere amico dei fascisti”, scrive un utente, “Sei squallido, indistinguibile ormai da un fascio di m**** qualunque, vergognati” recita un altro commento, tra i più mansueti che si trovano nella sezione di X.

Questo odio non c’è per le cose importanti, non c’è per la guerra ad esempio“, dice Rizzo a ‘Lavori in Corso’.
Questa mobilitazione non c’è per le questioni economiche e sociali, non c’è per i disabili che prendono 300 Euro al mese, per gli invalidi, non c’è per le cose importanti, non c’è per la sicurezza, per gli anziani che vengono derubati“.
Ma perché mettersi proprio contro la sinistra dei diritti civili? “Perché poi da questo si arriva a un mondo totalitario, dove, ad esempio, i desideri diventano diritti. Allora c’è l’utero in affitto, c’è la mercificazione dei poveri, i bimbi che nascono dalle donne povere ecc…
Perché non c’è mai l’inverso? Non c’è la moglie di Elkann che fa un figlio per un pescatore senegalese. E’ sempre il contrario. C’è sempre una poveraccia del terzo mondo che fa un figlio per qualche riccone
“.

Non che servisse un post provocatorio su X per chiarire che Marco Rizzo con certa sinistra non ha nulla a che vedere: “Sono persone che si proclamano antifasciste e poi dicono ‘mandiamo le armi in Ucraina’. Questo mi confronta nella scelta politica che ho fatto di abbandonare quella sinistra lì“.

L’intervista ai microfoni di Stefano Molinari | 19 giugno 2024