Beppe Marotta non si è dimesso dalla Juventus. La Juventus ha rinunciato a Beppe Marotta. Un rapporto decennale si conclude in modo improvviso ma non imprevisto. Da un anno, almeno, non c’era più comunicabilità tra l’amministratore delegato e la presidenza.
Marotta era stato voluto da John Elkann e questo ha inquinato dall’inizio la relazione professionale con Andrea Agnelli che è ossessionato da un giovanilismo che è un albi abbastanza singolare, l’anagrafe non garantisce competenza, anzi, spesso, l’età giovane va incontro a gaffe ed errori. Sta di fatto che il rapporto incrinato è giunto a conclusione.
Lunedì verrà presentata la lista dei nuovi consiglieri da presentare alla assemblea degli azionisti che si riunirà il 25 ottobre. Il nome e il cognome di Giuseppe Marotta non figura nell’elenco, così come quello di Aldo Mazzia chief financial officer del club. E’ la svolta, è la scelta voluta dal presidente. Marotta resta direttore generale dell’area sportiva, significa che se il suo ruolo di ad non verrà confermato sarà Agnelli a doverlo liquidare in tutti i sensi e l’epilogo non sarà dolce.
E’ la filosofia sabauda e fiattina, si tagliano teste illustri senza badare a spese e a figure, tra l’altro Marotta ha avuto la dignità di andare davanti alla stampa per annunciare la scelta del club, ma nessun dirigente ha avuto lo stesso decoro per spiegare e commentare l’accaduto. E’ lo stile Juventus’ Per gli stolti che ancora credono a questa favola. La Juventus procede ripartendo sempre da se stessa. Si parla dell’arrivo di Carnevali dal Sassuolo ma sarà interessante sapere dalla dirigenza i motivi della separazione (totale incomunicabilità tra presidenza e ad).
Post scriptum: Marotta non si candida alla Federcalcio. E’ troppo intelligente per accontentare i furbi.
Tony Damascelli