Perché non è colpa di Eusebio

La sconfitta della Roma fa male e sicuramente aprirà altre discussioni su Di Francesco… – se ne farà una ragione Kolarov – anche tra quelli che non capiscono di calcio. I giallorossi sono infatti usciti dall’Olimpico battuti dal Real Madrid e salutati dai fischi dei tifosi, che però hanno messo nel conto le tante figuracce rimediate finora. Già, perché paradossalmente la partita col Real Madrid è proprio quella che assolve Di Francesco e in fondo i suoi giocatori. Sì, si, proprio così, non sembri paradossale. Perché la Roma per tutto il primo tempo è stata se non padrona del campo comunque perfettamente in partita. Una Roma giovane, con un quartetto d’attacco formato da Under, Zaniolo, Schick e Kluivert subentrato a El Sharaawy. Con una linea verde così non potevano fare di più Di Francesco e la Roma, che sul finire del tempo ha anche creato una clamorosa occasione da gol fallita da Under. Poi è successo che ha sbagliato proprio uno di quelli considerato una guida, un leader, il Comandante: un errore di Fazio – e non è il primo –  che ha portato in vantaggio il Real Madrid. A quel punto la Roma è uscita dal campo. Una Roma che si è qualificata agli ottavi – com’era nei programmi estivi – ma anche una Roma che in questo momento è la somma degli errori e delle contraddizioni estivi, dei discorsi sui giovani, che devono avere invece il tempo di crescere, e sulla possibilità di poter rinunciare all’esperienza di alcuni combattenti. Insomma, per essere chiari, e pur essendo tra coloro che capiscono poco di calcio, la sensazione è che prendersela oggi con Di Francesco vuol dire sbagliare completamente indirizzo nella ricerca delle responsabilità.

Alessandro Vocalelli