Manovra al fotofinish

Rush finale per la legge di Bilancio. Dopo il varo del Senato alla vigilia di Natale, da oggi la manovra passa all’esame della commissione Bilancio della Camera. E a meno di sorprese, il testo non dovrebbe subire modifiche. Dopo il passaggio in commissione, la manovra approderà in aula dove il varo è previsto per il 29 dicembre. Inevitabile, dati i tempi strettissimi, il ricorso alla fiducia sul medesimo testo licenziato da Palazzo Madama.

“La Camera dei deputati comincia a discutere una manovra economica che nel 2019 metterà, anzi, rimetterà nelle tasche degli italiani circa 20 miliardi di euro” ha detto ieri il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, annunciando che in serata arriverà a Roma. Anche l’altro vicepremier, Luigi di Maio, in un’intervista a Affariitaliani.ir, ha spiegato di aver “raggiunto un risultato importante perché per la prima volta al centro di questa manovra ci sono i cittadini. Abbiamo trovato un paese abbandonato a se stesso e in sei mesi sono tanti i traguardi raggiunti. La nostra manovra ridà dignità al popolo”, mettendo l’accento su alcune delle misure bandiera della manovra: “In sei mesi – ha assicurato – aumentiamo le pensioni minime e quelle d’invalidità, parte il reddito di cittadinanza che rivoluzionerà il mercato del lavoro, eliminiamo la legge Fornero, abbassiamo il costo del lavoro tagliando le tariffe Inail che le aziende pagano senza diminuire le garanzie per i lavoratori”.

Intanto, sindacati e opposizione sono sul piede di guerra e si dicono pronti a scendere in piazza per protestare contro la manovra. Pronti alla mobilitazione nazionale, i primi lamentano “una Legge di Bilancio sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio economico e sociale”. Mentre il Pd è in campo, con Nicola Zingaretti che propone “a tutti i candidati alla segreteria di dare un segnale al Paese e organizzare insieme a gennaio in tutte le piazze delle città italiane una giornata straordinaria di mobilitazione”, e con Maurizio Martina che chiede di promuovere per sabato 29 dicembre davanti alla Camera “un presidio per la democrazia e l’Italia”. Durissimo il giudizio sul ddl bilancio anche di Forza Italia e Fratelli D’Italia.