La Juventus fa quello che poteva, in dieci. La partita di Bergamo ribadisce che i calciatori sono più importanti degli allenatori. Cristiano Ronaldo resta in panchina e la Juventus sta sotto contro l’Atalanta. Cristiano Ronaldo entra e la Juventus pareggia con il gol, di testa, del portoghese. Totale, un punto che vale molto, visto lo sviluppo della partita, con I bergamaschi in superiorità numerica per l’espulsione di Bentancur.
L’Atalanta già eccitata dalla sfida ha trovato il viagra, anche perchè i bianconeri erano in affanno, preoccupati dalla schiuma della squadra di Gasperini con Zapata tipo Pelé. I due gol del centravanti colombiano avrebbero steso un toro ma non una zebra, le difficoltà di Bonucci nell’uno contro uno, l’assenza di Khedira, evanescente hanno tolto equilibrio ai campioni, Douglas Costa ha provato a strappare il ritmo ma erano episodi isolati, la Juventus ha voluto e trovato il pareggio e Banti, l’arbitro, si è allineato con una prova non del tutto coerente.
Ma ormai tra un Var e l’altro il campionato è tornato nella dirittura di chi gli vuole male e ha bisogno di alibi e di insinuazioni per nascendere I propri errori. La federcalcio assiste al vociare volgare di presidenti di ogni dove, ognuno cerca di proteggere il proprio deretano. Si gioca ancora il 29, come fanno gli inglesi che, a differenza nostra, mettono al muro dirigenti come quelli che circolano nelle nostre tribune.
Tony Damascelli