Non una grande Juve, ma si porta la Supercoppa a casa. Un buon Milan si ferma a una traversa. Sia Juve che Milan hanno visto e reclamato un rigore, negato invece da Banti e Var. Il solito Cristiano ha messo dentro la seconda palla offertagli. E Donnarumma, nonostante la deviazione del portoghese, mi è parso alle prese con una palla insaponata e avvelenata.
Lo sceicco Higuain è entrato nel secondo tempo. Prima, il figlio dello sceicco: Cutrone, molto bravo del resto. Higuain era stato dato per disperso a causa della febbre. Il fatto che sia entrato lascia intendere tutt’altro. Il suo caso (vuole abbracciare Sarri) è stato comunque gestito male. Il Milan ha chiuso in dieci per un inevitabile rosso dato a Kessie.
La Juve, come tante altre volte in passato, lascia la sensazione di non aver fatto tutto ciò che il suo potenziale lascia intendere. Ma come tante altre volte vince e i successi non sono mai casuali.
Questa volta non mi sono piaciuti i centrocampisti, ho cercato invano Dybala i e due terzini mi sono parsi più ali che difensori. Il che va bene quando attacchi, meno bene nel momento in cui affondano gli altri. Insomma, c’è da lavorarci. Anche con Cancelo, che pure incanta quando affonda. Non è un caso quello strano finale contro un avversario in dieci.
Il migliore, per me, Chiellini. Così bravo da rendere quasi inutile la presenza di un partner. Cristiano ha fatto un numero sensazionale e un gol per lui normale. Douglas Costa non è concreto, ogni tanto si perde, ma un sette lo rimedia.
Il gioco è stato a volte discreto e a volte no. Quasi sempre sotto ritmo (il caldo?). Il pubblico di casa si è divertito lo stesso. Ogni tanto è stata inquadrata una donna. Ma con parsimonia, forse per non disturbare.
Roberto Renga