Lo chef stellato è intervenuto questa mattina a Un giorno speciale con Francesco Vergovich.
Ha partecipato telefonicamente alla diretta di “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich Gianfranco Vissani, chef stellato e mattatore del piccolo schermo. Esordendo con il ricordo del filosofo e gastronomo Luigi Veronelli che, come ha sottolineato Vissani, è stato “il primo di noi ad andare in televisione. Lui stava sul tg2 e ha fatto di tutto, un grande scrittore e un amante di tutti quanti i vizi, poi dalla scrittura è passato dai vini alla gastronomia.”
“Veronelli aveva delle cose veramente particolari e posso dirti che è stato da me quando aprii lo Zio D’America a Roma, quando nel 1989 io ho avuto Veronelli lì con me e c’erano tutti i più grandi gastronomi al mondo.” ha proseguito Gianfranco Vissani, raccontando che “Era un grande personaggio: mi ricordo che c’ero io, nella sua casa, e lui fece uno strillo fortissimo assaggiando vino e disse ‘che è ‘sta ciofeca?’ e c’era il proprietario che stava dall’altra parte.”
In merito alla divulgazione del concetto di alimentazione corretta in tv, lo chef ha spiegato che “La televisione è contorta, non c’è una spiegazione efficace. Non spiegano che cosa significa l’OGM, gli allevamenti intensivi che fanno male al nostro corpo. La terra è una e di conseguenza dobbiamo adattarci: oggi la globalizzazione ha preso il posto di tutto, bisognerebbe fare qualche passo indietro.”
Sulla dichiarazione precedente di Vissani in merito alla crisi dei ristoranti stellati, lo chef ha risposto: “Noi siamo come una squadra di calcio: pensate che siano tutte ricche? No, i conti non tornano, perché hanno sempre in perdita. Qual è oggi quel ristorante stellato che ha la possibilità di avere tutto, quando tutto significa personale a posto e tutto quanto segnato? E’ difficile, nessuno ce l’ha. A fine anno ti vanno via più della metà dei soldi che incassi per i dipendenti e non lo dico io. Purtroppo chi vuole fare la grande cucina o la cucina sana chiudono tutti. Lo sapete che questi ragazzi, talmente orgogliosi che per farsi notare, sputano sangue per arrivare a fine mese.”
“Io ho sacrificato la mia famiglia” ha proseguito Gianfranco Vissani “per questa passione della cucina molto forte. Quando metti i dipendenti hai rovinato l’azienda, perché ogni dipendente deve dire la sua e ne hanno il diritto. Questi qui pensano che il mondo si fa oggi ma il mondo sta cambiando fortemente.“
Interpellato da Vergovich sull’affondo fattogli da Chef Rubio due giorni fa ai nostri microfoni, Gianfranco Vissani ha commentato che “ho sentito un po’ di alito pesante sulla bocca. Questo è un altro che non so chi gli dà il microfono tra le mani per poter parlare in quelle condizioni. E’ il classico romano, gli ha risposto mio figlio Luca in modo adeguato. Posso essere orgoglioso perché Gualtiero Marchesi, che ha avuto tanti allievi, mi dava ragione quando ci confrontavamo sulle cose. Vengo da una gavetta estrema, tutto qui.”
Sui costi elevati dell’alta cucina, Vissani ha concluso il suo intervento spiegando che sono dovuti “all’importanza della materia prima, che non c’è e, quella che c’è, bisogna andarla a cercare.”