Si scrive Piatek, si pronuncia gol

Il polacco è inarrestabile, ma il vero spettacolo è la squadra che Gattuso ha costruito

Tre palloni verso la porta del Napoli: fuori, dentro, dentro. Questo è il Piatek milanista. Troppo bravo per essere vero? Non sappiamo.
Di sicuro ha la faccia del pistolero infallibile: getti una moneta in aria e lui la centra. Di sicuro ha fatto sin qui ventuno gol alla prima esperienza italiana. E ventuno sono tanti, non si segnano per caso. Di sicuro passa da una squadra all’altra, da una piccola a una grande, e non se ne accorge neppure. 

Insomma, gli indizi sono così numerosi da fare quasi una prova. La sensazione è che il Milan, mollando il demotivato Higuain che si sa, e sosituendolo con un giocatore affamato ci abbia decisamente guadagnato.
Il Milan ora è una squadra vera. Non prende più gol, ha un Bakayoko che fa centrocampo da solo e quel centravanti di cui si è detto. E per ora solo mezzo Paquetà, bravissimo nella palla al volo, ma ancora lento e distratto: migliorerà.

Il Napoli, come già in campionato, ma in formazione più equilibrata, non è mai stato in partita. Sufficienza forse al solo Insigne, che almeno ci ha provato. Un Napoli lento, prevedibile, superato sul piano fisico e del gioco dall’avversario.
Ci sono stati cori contro i napoletani. Le madri dei teppisti sono sempre in attesa di altri  teppisti, ma neppure i padri scherzano.

Roberto Renga