Dopo la lite, l’accordo. La tregua nel governo sul caso Sea Watch arriva a tarda notte al termine del vertice a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Dopo giorni di tensione l’esecutivo si ricompatta anche se il leader della Lega ci tiene a rimarcare, a fine riunione, che d’ora in avanti sarà meglio incontrarsi prima che dopo perchél’immigrazione la gestisce il ministro dell’Interno. In Italia arriveranno 10 migranti. Manteniamo l’impegno, spiegano fonti di governo, ad accogliere donne e bambini senza dividere nuclei familiari, li affideremo alla Chiesa Valdese che si è offerta di ospitarli senza oneri per lo Stato.
La situazione per i 49 migranti che da giorni si trovavano in mare sulle navi delle Sea Watch e Sea Eye si è sbloccata ieri dopo che 8 stati membri dell’Ue (Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia) hanno accettato di accoglierli. In attesa dei trasferimenti da Malta, il premier Conte chiederà un incontro urgente con il commissario europeo alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos per far eseguire la ricollocazione degli oltre 200 migranti che da agosto l’Italia aspetta di far accogliere da Germania, Olanda e altri 7 Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni.
“Io non cambio idea, anzi faccio due passi in avanti – è tornato a sottolineare dopo il vertice Salvini – Non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l’Europa non rispetterà gli impegni presi (a parole) con l’Italia, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati”. “Il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Aggiungo che ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini italiani”, ha scandito il titolare del Viminale.