Franco Salvatore Pala, pastore in Sardegna e allevatore di cavalli a Roma, è l’uomo che ieri ha tentato di darsi fuoco in piazza del Campidoglio a Roma. Il motivo è il blocco del canone di affitto del più noto ippodromo romano, ma Virginia Raggi, interpellata sull’argomento, sostiene che “questa persona in realtà era uno dei pastori sardi”.
A differenza di quanto dichiarato dal Sindaco Virginia Raggi, il motivo per cui Franco Salvatore Pala si è cosparso di benzina nel tentativo di darsi fuoco non ha nulla a che vedere con la questione dei pastori sardi. A chiarirlo è proprio il diretto interessato nell’intervista di Alessio Di Francesco ai microfoni di Radio Radio: “Sono sia pastore che allevatore di cavalli, ma il motivo per cui ho tentato di darmi fuoco è la vicenda di Capannelle!”
Il noto ippodromo romano, il cui blocco del canone di affitto mette in crisi centinaia di famiglie, versa “in uno stato pietoso – spiega Pala – nonostante noi paghiamo tutto quello che c’è da pagare non riescono a stabilire il nuovo canone di affitto e ci sono 2000 posti di lavoro in ballo!”
Le condizioni di salute dell’uomo grazie al tempestivo intervento di un agente della Polizia locale di Roma Capitale sono buone, l’allevatore però è disperato: “Tra 14 giorni si chiude perché il 28 febbraio scade l’ultimo canone. Da quattro mesi l’assessore allo Sport Daniele Frongia promette e la sindaca è assente“.
“Non riesco a capire questa latitanza”
“C’è chi vende paglia, chi avena e chi fieno – continua – ci sono i maniscalchi, ci sono una filiera e un indotto eccezionale. Per questo non riesco a spiegarmi questa latitanza. Non riusciamo ad avere un colloquio e stabilire un nuovo canone da pagare!”
“Non stiamo chiedendo nulla, né sussidi né aiuti. Vogliamo solo mantenere il posto di migliaia di ragazzi che montano cavalli a 10 euro, mantenendo spesso famiglie senza lavoro”.
Sono disperato – continua Franco Salvatore Pala – ho 13 cavalli parcheggiati che non mi rendono un centesimo e che devo accudire. Non so come dargli da bere e da mangiare”.
E sulla questione dei pastori sardi commenta: “Della crisi del latte in Sardegna se ne stanno occupando i miei nipoti e i miei cugini. Anche lì c’è una situazione disperata. Noi vogliamo solo vivere di dignità e lavoro, non rubando! Ma se col tuo prodotto non ci paghi nemmeno il mangime, cosa lavori a fare?“