Brutta, bruttissima Juventus. Sconfitta meritata, la squadra bianconera esce con le ossa rotte da Madrid, ha scherzato con il fuoco, ha pensato di portare a casa il pareggio italiano, senza rischiare sperando che il suo fenomeno potesse da solo risolvere la questione. Cristiano Ronaldo ci ha provato, ha calciato una splendida punizione in avvio, ha tentato altre situazioni, ha cercato di scuotere i colleghi la maggior parte di quali ronfava in un football noiosissimo, voluto dall’allenatore livornese.
Perché la verità è questa e non altra, perché la Juventus non può speculare, non avendo piedi raffinati in mezzo al campo, quando Pjanic passeggia per due linee di febbre che si porta addosso dalla notte prima dell’esame e gli altri sono minatori anche incasinati. Dybala è stato una buona spalla del portoghese ma non è mai andato al tiro fino a quando Allegri lo ha anche tolto dal campo, secondo un copione già visto da anni. Non è stato segnalato Mandzukic, assente dal gioco, dall’agonismo, dalle soluzioni di attacco e capace di mettere sui piedi degli avversari il pallone del raddoppio. Fortunata la Juventus quando Diego Costa ha buttato via una situazione grande come il Wanda Metropolitano, il Var ha tolto un gol a Morata per fallo su Chiellini ma l’uno-due dei colchoneros é puro è duro e al ritorno, tra venti giorni, sarà quasi impossibile ribaltare il risultato.
Segnare tre gol all’Atletico, senza subirne nessuno mi sembra un’ipotesi, un sogno che non si potrà realizzare, non per lo strapotere dell’avversario ma per i limiti di gioco dei bianconeri che, a livello europeo, non possono competere con nessuna delle grandi. Tutto è possibile nel football ma stavolta mi sembra davvero un’impresa eroica. Quella di questa sera non è la sconfitta della Juventus di Ronaldo ma della Juventus di Allegri. Se qualcuno oserà censurare il portoghese cambi programma o sport. A meno che non goda per questo.
Tony Damascelli