“Lo stadio della Roma si farà entro quest’anno“. Così parlava Virginia Raggi lo scorso 5 febbraio per annunciare una notizia particolarmente attesa dai media e dai cittadini di Roma. Sebbene da allora sembri tutto fatto e l’impressione è che la montagna di burocrazia da assecondare per la realizzazione dello Stadio della Roma sia stata superata, c’è chi sostiene che il progetto vada fermato e che ciò sia ancora possibile. In un’intervista concessa a RadioRadio.it il Deputato consigliere comunale di Roma Stefano Fassina ha spiegato tutte le ragioni per cui la realizzazione dell’impianto andrebbe fermata.
Onorevole Fassina, si è sempre parlato di questa proposta di ritirare la delibera sullo stadio di Tor Di Valle poi nessuno ha mai fatto nulla. Perché parlarne proprio in questo momento?
“Perché adesso abbiamo anche l’ulteriore conferma da parte del Politecnico di Torino che ci sarebbero conseguenze catastrofiche per la mobilità se lo stadio fosse realizzato a Tor di Valle e che le condizioni per evitare la catastrofe sul piano della mobilità comporterebbero una spesa di centinaia di milioni di risorse pubbliche, quindi viene meno in modo evidente l’interesse generale e quelle risorse dovremmo utilizzarle per affrontare le drammatiche emergenze sociali di Roma a cominciare da quella della casa: ci sono circa quindicimila famiglie che non hanno un’abitazione. Utilizziamo quelle centinaia di milioni per ristrutturare tanta parte dell’edilizia pubblica che c’è soprattutto nella nostra periferia, per dare un tetto a quindicimila famiglie, dare lavoro a decine di piccole imprese ed evitare uno spreco a vantaggio del signor Pallotta e del signor Parnasi. Noi diciamo che lo stadio della Roma si deve fare ma in un’altra localizzazione che non comporti l’ impatto sulle finanze pubbliche, sul territorio, sul versante ambientale del progetto a Tor di Valle.”
Già c’è stata la conferenza di servizio e si aspetta il via libera del Consiglio Comunale: non è troppo tardi?
“Non è mai troppo tardi per evitare un ulteriore problema o conseguenza negativa dei soliti noti che utilizzano la fede dei tanti tifosi per realizzare interessi privati. Non è mai troppo tardi per scongiurare una catastrofe che si abbatterebbe sul nostro territorio, quindi ci sono ancora tante procedure che vanno esperite sul versante urbanistico con tanti problemi che abbiamo evidenziato. Il Consiglio deve dire chiaramente alla Sindaca di fermarsi, di ritirare in autotutela la dichiarazione di interesse pubblico per il progetto a Tor di Valle e definire un’altra localizzazione.”
Per la Sindaca sarebbe un problema politico non da poco visto che per la mole di soldi spostati e i per i posti di lavoro che porterebbe l’ha definita la delibera più importante di questi tre anni di amministrazione…
“Ma ripeto, i posti di lavoro e i soldi che sposta possono essere utilizzati per finalità che riguardano il bene comune di questa città, come ad esempio l’edilizia residenziale pubblica, le case per quindicimila famiglie che non hanno un tetto. Così si generano posti di lavoro, si genera PIL e benessere sociale. La realizzazione di quel progetto darebbe a questa Giunta una responsabilità storica perché aggraverebbe un quadro già disastrato, in particolare in quel quadrante.”