Effettivamente Cristiano Ronaldo non è ancora lui. Diciotto gol non bastano. Non bastano a chi non conosce il football ma bastano e avanzano alla Juventus che passa contro il Sassuolo con il portoghese che ne segna uno e fornisce due assist, si fa per dire, a Khedira e Emre Can per portare a 3 a zero la vittoria juventina. Undici punti di vantaggio sul Napoli, le distanze vengono ricomposte come erano, la squadra bianconera ha ritrovato, dopo aver tremato clamorosamente per un doppio errore iniziale di Pjanic e Rugani cancellato da un intervento eccellente di Szczesny che ha rischiato il penalty ma non ha commesso fallo. Un’altra sciocchezza dello stesso portiere avrebbe potuto permettere a Berardi di andare al gol a porta aperta ma il tiro dalla distanza ha salvato i bianconeri che nel secondo tempo è salita superbamente con Ronaldo presente dovunque.
Buone indicazioni per Allegri mentre De Zerbi gode di buona stampa ma prende gol a prescindere un po’ come l’altro idolo delle folle nostrane, dico di Sarri, travolto con sei gol dal Manchester City. Nulla di nuovo per lui, sei ne aveva presi ma in due partite di champions con il Napoli contro Guardiola e sei li ha ripresi in Premier con un supplemento cafone: a fine partita, come si usa in Inghilterra, Guardiola lo ha atteso tendendo la mano per il saluto ma Sarri è andato diritto verso lo spogliatoio lasciando stupito il tecnico rivale e il povero Zola che ha cercato di rimediare e di spiegare la maleducazione del collega.
Tony Damascelli