Capannelle – Botta e risposta tra Presidente Commissione Sport Angelo Diario e operai Hippogroup

Angelo Diario agli operai Capannelle: "Non serve arrampicarsi, basta una richiesta". Manifestante: "Nessun rispetto, rischiavo di buttarmi di sotto"

Angelo Diario, Presidente della commissione Sport di Roma Capitale risponde agli operai di Capannelle: “Non c’è bisogno di arrampicarsi su nessun palo, non c’è bisogno di nessun gesto eclatante. Basta una richiesta. Lo dico adesso, mettiamoci d’accordo! Vediamoci lunedì pomeriggio”.

In collegamento dall’ippodromo Capannelle (Roma) Alessio Di Francesco insieme a due degli oltre 1500 addetti che rischiano il posto di lavoro. Uno di loro, Enzo Fiorentino, si era arrampicato su una torre di illuminazione dell’ippodromo lunedì scorso in segno di protesta: “Sono stato 5 ore sul pilone, non avete avuto rispetto per una persona che rischiava di buttarsi di sotto. Da cittadino sono molto deluso. Chiedevo spiegazioni al comune, ma non mi è arrivata risposta. Il Comune deve prendere una decisione, l’ippica romana non può morire così, il Sindaco non si è degnato di fare nemmeno una telefonata!”

Noi siamo disponibili in qualsiasi momento a un incontro pubblico in Campidoglio con la società – ribadisce Angelo Diariosiamo disponibilissimi a parlare sempre con chiunque. Parlo a nome mio, a nome dell’assessore e del sindaco. Lei purtroppo ha meno tempo a disposizione, noi ci occupiamo solo delle attività sportive… Ma noi siamo sicuramente disponibili a incontrarci in qualsiasi momento”.

“Sempre disponibili? Sono stato 5 ore su un pilone a 45 metri di altezza – risponde Enzo Fiorentino – mi è arrivata la telefonata che diceva che dal comune non sarebbe venuto nessuno. Mi sono sentito preso per il c***!”

‘Un giorno speciale’ – Collegamento con ippodromo Capannelle

Hippogroup ha detto ‘Basta, siamo pronti a restituire le chiavi’, restituzione che comporterebbe la fine di tutte le attività. Non solo le corse dunque, che sono sospese già da gennaio, ma anche tutte le attività collaterali, come quelle di mantenimento e allevamento dei cavalli. “Siamo monoreddito – sottolinea il secondo operaio, Sandro Memè – sarebbe una catastrofe enorme andare a cercare un posto di lavoro a 50 anni. Di forza ne abbiamo ancora tanta, ma anagraficamente siamo penalizzati”.

“Non può finire per dei cavilli amministrativi, noi operai non c’entriamo niente!”

Qualora Hippogroup lasciasse effettivamente le attività sarebbe non soltanto la fine dell’ippica romana, ma un dramma sociale di grandissime dimensioni.