Due paesi felici di non essere entrati nell’Unione Europea

Esiste vita, e tanta, fuori dalla UE, perfino per paesi con poche centinaia di migliaia di abitanti

Se il Regno Unito forse non lascerà l’Unione Europea, sicuramente ci sono due paesi che sono ben felici di NON esservi entrati, e questo dovrebbe farci ragionare bene sulla ragione per cui siamo ingabbiati e fregati.

L’Islanda

L’Islanda è parte della EEA, l’area economica europea, insieme alla Norvegia e al Liechtenstein. Questo garantisce un accesso più favorevole al mercato europeo, ma il paese ha presentato domanda peer accedere all’Unione nel 2009, ritirandola però nel 2015. Il ministro Gunnar Bragi Sveisson spiegò nel 2016 il motivo: la principale ricchezza del paese sono le risorse ittiche sostenibili dei suoi mari e sarebbe stato impossibile per il paese controllare lo sfruttamento di questa ricchezza entrando nell’Unione. Questo avrebbe obbligato il paese a condividere questo con gli altri paesi, e cosa sarebbe rimasto agli Islandesi? Nulla e gli islandesi sono ben felici di non essere entrati, e infatti non hanno mai riproposto la domanda di entrata.

La Groenlandia

Al fianco di un paese che ha ritirato la domanda ce n’è uno che avendo la possibilità di rimanervi, ne è oggettivamente uscito, anche se alla chetichella. La Groenlandia è entrata come parte del regno di Danimarca nella comunità economica europea nel 1973, ma poco dopo ha iniziato la propria lotta per l’indipendenza. Diventato indipendente il paese nordico ha deciso di non rientrare nell’Unione, anzi di starne ben fuori. Nel 2013 l’allora primo ministro Kuupic Kleinst affermò che c’erano state delle negoziazioni con l’Unione, ma il paese era rimasto fuori ed era ben felice della propria scelta. Anche in questo caso il problema era la condivisione delle risorse ittiche che condusse a un referendum fin dal 1982 e all’uscita del paese dalla Comunità Economica. La Groenlandia non ha più pensato di rientrare nell’Unione ed è ben felice della scelta anche perché all’epoca le trattative furono molto stressanti soprattutto per i timori che, fin dal 1982, l’uscita dell’isola portasse a una disgregazione europea, cosa che non successe.

Comunque il senso rimane sempre uno e chiaro: esiste vita, e tanta, fuori dalla UE, perfino per paesi con poche centinaia di migliaia di abitanti. Quello che frena non è che la paura, soprattutto negli altri.

Guido da Landriano