“Una strategia politica in vista delle europee“. Questo per Imma Battaglia, attivista per i diritti LGBT, si cela dietro il congresso delle famiglie che avrà luogo in prossimi giorni a partire da domani a Verona.
Se sia un congresso inclusivo era stato chiesto anche al sottosegretario del Ministro dell’Interno Nicola Molteni, che a Lavori in Corso ha risposto che “la famiglia è fondata sul patrocinio, sulla convivenza di un padre e una madre“, ma per Imma Battaglia, oltre a non essere obbligatoriamente così la costruzione del nucleo familiare, non è un dibattito che porta alla progressione delle opinioni sul tema.
“Questo congresso non rappresenta i 5 milioni di famiglie italiane. Se sia inclusivo o esclusivo? Io non mi sento inclusa in quel luogo. Abbiamo a che fare con gente che persone che credono che l’unione gay sia la manifestazione di Satana“.
“Io comunque credo che un dibattito del genere vada fatto” ha poi sostenuto, “perché si deve parlare di famiglie che in questo paese sono sempre meno tutelate, un paese in cui le scuole sono abbandonate a se stesse, con topi e amianto; dove le donne devono guadagnar meno rispetto agli uomini perché c’è una crisi economica assurda.”
Questo congresso è dunque una sorta di gaffe del Governo per la Battaglia, “a parte che il Ministro Salvini parla di famiglia naturale con tre figli da donne diverse e non mi stupisce la preoccupazione di Verdini, è la contraddizione fatta persona. A quel congresso ci sarà la destra violenta che rappresenta ben pochi in Italia“.
“Vorrei porre al centro un tema importante, cioè quello sulla fecondità“, ha detto infine l’attivista, “c’è sempre più sterilità e le coppie italiane devono andare all’estero per la fecondazione assistita, pensiamo un pò a loro e all’economia di questo paese di cui questo Governo dovrà rendere conto“.