Giovanni Caudo, presidente del III municipio, intervistato da Alessio Di Francesco, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in esclusiva a Radio Radio. Dallo stadio all’Amministrazione Raggi, ecco cosa ci ha detto.
Presidente Caudo, lei può essere definito il papà dello stadio della Roma a Tor di Valle. In un suo intervento sull’Huffington Post ha rivelato che se l’Amministrazione Raggi avesse voluto avrebbe potuto recedere dal procedimento che avevate incardinato. E’ corretto?
Noi abbiamo lavorato perché lo stadio si facesse. Avevamo davanti 5 anni, dopo 2 anni e 4 mesi siamo andati via e quindi si è interrotto un percorso. Io ho rappresentato l’iter nel momento in cui siamo andati via e che cosa si poteva fare. Chiaramente noi eravamo impegnati per farlo e gli impegni che avevamo preso erano esattamente costruiti con questo obiettivo.
Da urbanista, da accademico, a questo punto si può davvero interrompere l’iter alla luce degli ultimi accadimenti oppure è un processo irreversibile?
Troppi piani che si incrociano, mi pare che la confusione è altissima e qualsiasi cosa dicessi in questo momento sarebbe inopportuna perché l’unica cosa che si capisce è che c’è uno “STADIO” confusionale.
Se non fosse caduto Marino è plausibile pensare che i lavori sarebbero già iniziati?
Con i se non si fa la storia, quindi non lo so, ma quello che noi avevamo costruito l’avevamo costruito con rigore e solidità con un iter procedurale chiaro e trasparente. Tutti quanti hanno potuto partecipare e dire la loro nel bene e nel male, perché le cose così complesse o si fanno con rigore serietà e lungimiranza o non si fanno e non conviene neanche cominciare. Probabilmente avevamo buone chance di essere a buon punto. Però il punto di partenza era stato realizzato nel migliore dei modi.
Da presidente del III municipio ha dovuto affrontare subito un problema forse altrettanto complesso: TMB salario. A che punto siamo?
Noi vogliamo che quel luogo non entri più spazzatura. Siamo disponibili nell’interloquire con tutti per capire la soluzione migliore per modificare il sito e farlo rinascere. Noi stiamo lavorando su tutta la Salaria, a breve faremo un’iniziativa che si chiamerà “Luci sulla Salaria” e non “lucciole sulla salaria” (ride) perché la Salaria, ce lo siamo scordati, ma è un mondo. A partire dalla parte bassa con il poligrafico l’Enav il museo della moneta, Invitalia, tutti insieme sono 2500 addetti che lavorano sulla salaria. Poi c’è la Mercedes, la facoltà d’ingegneria e scienze aerospaziali l’unico polo in Italia, il secondo al mondo, specializzato nella miniaturizzazione dei satelliti in cui lavorano 250 studenti per lo più stranieri, è il luogo in cui è stato prodotto in questi anni l’unico satellite Iraniano che gira intorno alla terra ed è stato prodotto sulla Salaria. Più avanti abbiamo il TMB e poi gli effetti del TMB, gli edifici vuoti di Sky, la motorizzazione che andrà via, una sorta di bomba atomica. E poi riprendiamo un po’ più in là, oltre il raccordo abbiamo di nuovo le sedi di grandi aziende fino al Salaria Village dove, notizia che abbiamo e spero sia confermata, la federazione italiana gioco calcio trasferirà le giovanili. La salaria deve rinascere e dentro questa rinascita c’è anche il TMB
Pensando alla Salaria si pensa alle buche
C’è una gara d’appalto che riguarda le buche sulla salaria che sta al SIMU, l’abbiamo lasciata nel 2015 per il Giubileo e stiamo ancora aspettando che si chiuda la gara e partano i lavori. Però mi dicono che forse ci siamo.
Rimaniamo sulla mobilità e sui parcheggi di scambio
Abbiamo due problemi sui parcheggi: uno è Conca d’oro, dove c’è un parcheggio che è chiuso, e l’altro è Jonio, dove c’è un parcheggio che è pieno ma è pieno anche di notte perché con 250 euro dell’abbonamento annuale i residenti si sono assicurati il garage. Abbiamo segnalato questa cosa subito al presidente della Commissione Mobilità Stefàno, abbiamo avuto un incontro con l’agenzia per la mobilità, con Brinchi che la dirige, per segnalare queste due disfunzioni. Abbiamo bisogno di aprire un parcheggio ma la scelta, sbagliata secondo noi, di Roma capitale e ribadita dal presidente della commissione trasporti è di non affidarla a un privato che poi deve completare i lavori, ma di finire prima i lavori e poi di darli al privato… come si dice a Roma “campa cavallo”. Quel problema non è del municipio, ma noi lo stiamo subendo perché c’è una scelta sbagliata dall’altra parte. Quello che abbiamo detto a Atac che gestisce il parcheggio è: o mettiamo una tariffa notturna e quindi diventa un parcheggio a rotazione oppure la sera le macchine devono uscire perché non c’è motivo che il parcheggio la sera resti aperto con la metro chiusa. Purtroppo sono due problemi che non dipendono da noi, come la realizzazione dell’uscita su viale Jonio dove c’è ancora il cantiere. Questi sono tutti problemi che derivano dall’Agenzia per la Mobilità e dalla gestione di Atac che non sono stati risolti perché secondo me sono stati affrontati in maniera sbagliata.
Sul prolungamento della metropolitana?
Jonio è pazzesco che possa essere un capolinea al centro della città. La metropolitana deve proseguire fino al raccordo, lo stesso treno che ora si ferma a Jonio deve fare 2,7 km in più e arrivare al raccordo dove ci sono i parcheggi di scambi che dalla Salaria, dalla Bufalotta e dalla Nomentana prendono tutto il traffico che la mattina viene da fuori, lo “caricano” sulla metropolitana e salvano la vita di centinaia di migliaia di persone che vivono tra il raccordo e Jonio. Ripeto è pazzesco pensare di lasciare il capolinea della metropolitana nel centro della città e la soluzione della Raggi, la funivia, è ridicola perché sarebbe come un autobus sospeso che non assorbirebbe il traffico dei nodi di scambio. Motivo per cui noi in questi mesi abbiamo affrontato e risolto l’apertura della stazione di “val d’ala” come abbiamo comunicato qualche giorno fa la nostra battaglia diventa il prolungamento della metro. Anche perché mentre la Raggi dice che fa la funivia, nel sito del PUMS (piano urbano per la mobilita sostenibile) visto che loro tengono tanto alla partecipazione, il prolungamento della B da Jonio fino a Bufalotta è il secondo intervento più votato, tra tutti gli interventi che stanno sul sito, quello è il secondo per numero di favori. Se uno apre una partecipazione e scopre che quell’intervento è il secondo tra quelli previsti a Roma, poi non può fare la funivia. O non apri la partecipazione o ne tieni conto. Poi non mi può dire io faccio la funivia perché non ho i soldi per fare la metro: la funivia costa 160-200 milioni di euro e la metropolitana, fatta come si deve, costa 90 milioni al km. Quindi con 300 milioni si riesce a fare una metropolitana che avrebbe il vantaggio che il treno che ora arriva a Jonio prosegua per 2,7 km. Se io cambio meccanismo metto la funivia sospesa, autobus che fanno da navette, devo mettere altri autisti, altri macchinari, altri tipi di ricambi. E’ una follia. Non è vero che sto risparmiando: sto buttando i soldi perché faccio un servizio che non è adeguato alla domanda. Ovviamente non sarà una cosa che riusciremo a fare nei prossimi due anni, perché noi resteremo qua fino al 2021 quando si voterà nuovamente per il Sindaco, ma non consentiremo di prendere in giro i romani per dire che facciamo la funivia per arrivare a via della Bufalotta.
Secondo lei la sindaca resterà in carica fino al 2021, oppure deve prendere delle decisioni anche alla luce di quello che sta accadendo ?
Io ho molta vicinanza nei confronti di Virginia, ci siamo conosciuti quando era consigliere dei 5 stelle e abbiamo avuto l’occasione di incontrarci due volte da quando sono presidente. Ha tutta la mia vicinanza perché ha un compito molto complicato e molte delle cose che non funzionano non dipendono solo dalla Sindaca ma sono problemi che si trascinano da diversi anni. C’è un problema più complesso di crisi della città rispetto al suo ruolo di capitale, lo stato non investe sulla città, anzi fa il contrario. Basti vedere come ha gestito la questione del debito. Quindi c’è un tema più complesso attorno alle vicende di Roma nel suo insieme. Però mi chiedo, può Roma continuare ad essere gestita con la Sindaca che ha la delega all’ambiente, ai rifiuti, al verde, allo sport – abbiamo un assessora ai lavori pubblici che nessuno sa bene come…. Possiamo immaginare che per altri due anni questa città resti ferma cosi com’è? Come è stata in questi due anni e mezzo. Io mi auspico che ci sia un rilancio perché ne abbiamo bisogno. Ma se io a gennaio vado negli uffici di Roma Capitale dovendo aprire due asili in cui stiamo investendo dei soldi e stiamo finendo i lavori, Roma Capitale non sa se ha le maestre, non sa se ha gli arredi, non si sa sostanzialmente con chi parlare per risolvere questi problemi. E’ un problema di stare vicino alla Raggi o bisogna porsi una domanda: ma questa città ce la fa ancora due anni ad essere così, oppure scriviamo sul Campidoglio “CHIUSO TORNATE NEL 2021”? Io penso che un’amministrazione che è stata votata debba restare fino alla fine, ma qui ci vuole un qualche cosa che non c’è stato, ci vuole un cambio di passo che io auspico in tutti modi. Io sono il presidente del municipio, sono un delegato della sindaca e mi sono messo a disposizione fin da subito nel cercare di aiutare questa nostra città e ho dato la totale piena disponibilità alla sindaca come presidente di municipio perché quello che facciamo noi lo facciamo per Roma Capitale. Siamo il secondo municipio per investimenti dal 2018 cioè tra agosto, quando siamo arrivati, e dicembre. Quando siamo arrivati abbiamo fatto 41 gare d’appalto e investito 12 milioni di euro, questa capacità ci viene perché abbiamo organizzato gli uffici e l’abbiamo messi a disposizione di Roma Capitale. Perché per avere il sostituto del dirigente apicale del municipio che va in pensione ad agosto io devo aspettare il primo ottobre? Perché la Sindaca, è un suo potere diretto, mi lascia senza dirigente apicale nei due mesi iniziali del mio mandato? Noi abbiamo fatto tantissime cose, ma le abbiamo fatte “con le mani” perché non c’era il dirigente apicale. Noi ci siamo e vogliamo collaborare per aiutare questa città. Io sono molto vicino alle sofferenze, perché sono vere e proprie sofferenze quelle che la Sindaca sopporta, però bisogna lavorare tutti insieme come squadra per risollevare questa città, perché non si può dire che è sempre colpa di altri.
Alessio Di Francesco