Aprirà, il 17 luglio, il concerto al Roma Summer Fest di Aurora, cantautrice norvegese, Cecilia, giovane e stimata cantautrice e arpista italiana.
Un curriculum che parla da sé, dalla formazione in Conservatorio al sodalizio artistico con Max Gazzé che l’ha portata l’anno scorso ad esibirsi sul palco dell’Ariston insieme al cantautore romano in “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno“, la musicista ha esordito la sua chiacchierata con Leo Kalimba a “Grazie a Dio è Venerdì”, parlando del suo ultimo lavoro.
“Cupid’s catalogue” è, infatti, l’ultima fatica artistica di Cecilia che, come ha ricordato lei stessa, è un’autoanalisi su quello che “ci si trascina da una storia all’altra“. Dieci canzoni presenti nell’album e dedicate a Cupido che “non è proprio il dio dell’amore, è quello che spezza i cuori, quello dell’innamoramento“.
Sulla sua scelta di cantare in inglese, l’arpista ha affermato che è per una questione legata “alla composizione. L’italiano ha circa 300 mila vocaboli, tutti di 2 o 3 sillabe, mentre l’inglese ne ha un milione di una o due sillabe… E’ un tipo di composizione molto più libero che, secondo me, privilegia in un certo senso la musica, la forma canzone”.