La Roma ha vinto una partita importantissima, e non solo con il cuore, il carattere, come si invoca in questi casi. La Roma ha vinto da squadra, giocando con intelligenza, aspettando il momento giusto per colpire, facendo attenzione a non mostrare troppo il fianco agli avversari, stretta nella sua solidità difensiva, con un centrocampo finalmente mobile e dinamico.
Complimenti a Ranieri, che secondo alcuni era diventato il nuovo responsabile della crisi giallorossa: perché così va il mondo, bisogna cercare ogni volta un responsabile in panchina, ignorando una realtà inconfutabile. E cioè che la Roma, cancellata una campagna acquisti che va da Olsen a Nzonzi e Pastore, è ancora e sempre aggrappata ai suoi giocatori più rappresentativi. A Manolas, a Dzeko, a Pellegrini e naturalmente all’uomo più importante: De Rossi.
Il capitano non ha dato soltanto il suo proverbiale carisma, ma ha aggiunto quella sua capacità di saper leggere le partite e di saperle interpretare nel modo giusto. Così la Roma si è ripresa il suo posto nello sprint Champions, mettendosi in scia delle pretendenti al quarto posto. Con il suo capitano pronto a dare la carica.
Alessandro Vocalelli