C’eravamo tanto amati… E ora volano gli stracci. E’ davvero crisi del governo gialloverde?

La tensione, che si alterna da tempo a una comunione d'intenti tra i due vicepremier, non sembra attenuarsi dall'altro lato del cielo gialloverde.

Non si respira di certo un clima distensivo, nelle ultime ore, dalle parti del governo gialloverde. Complici le accese divergenze sul caso Armando Siri, il sottosegretario leghista al Ministero dei trasporti indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta antimafia, e le intercettazioni, pubblicate da “L’Espresso”, su Virginia Raggi nell’ambito dell’inchiesta Ama, tra i due vicepremier è di nuovo scontro, l’ennesima diatriba collezionata in questi mesi e non passata inosservata, in prossimità delle elezioni europee 2019.

La Lega in questo periodo è un po’ nervosa e quando si sente in difficoltà prova a spostare l’attenzione, ma sui grandi temi e sul lavoro abbiamo fatto grandi cose. Dimostrazione ne sono le 40mila card del reddito di cittadinanza già erogate” ha detto questa mattina Di Maio durante la puntata di “Dritto e Rovescio”, un assist al leader del Carroccio e un riportare, allo stesso tempo, alla memoria dell’elettorato italiano non solo le schermaglie tra lui e Salvini e i botta e risposta infuocati tra quest’ultimo e la sindaca Raggi, ma i punti d’incontro che hanno portato all’attuazione di quota 100 e del reddito di cittadinanza.

E se, fino a poco più di un mese fa, i due esponenti del governo gialloverde, dopo prese di posizione sulla questione Tav, avevano annunciato che non ci sarebbe stata in quell’occasione “nessuna crisi di governo, andiamo avanti“, ora la parziale e rifiorita intesa nel governo sembra avere di nuovo le ore contate.

Stando a quanto riportato da “Il Giornale” il ministro dell’Interno, a seguito degli attacchi frontali del M5S ad Armando Siri nell’ambito dell’inchiesta che lo vede accusato di corruzione, ha detto risoluto al premier Conte: “guarda che così non si va da nessuna parte. Con gli insulti non risolvete nulla. Con gli attacchi personali non ottenete niente. Sappiate che Siri non si dimette. Né ora né mai“.

E ancora, in risposta alla replica di Conte sulle accuse mosse a Siri: “Ma di che stiamo parlando? Con questo atteggiamento state bloccando il Paese solo per le elezioni europee. Ma allora ditelo, ditelo che volete far saltare tutto“.

La tensione che si alterna da tempo a una comunione d’intenti tra i due vicepremier, non sembra attenuarsi dall’altro lato del cielo gialloverde. Di Maio ha, infatti, ribattuto piccato attraverso un post su Facebook: “anche oggi la Lega minaccia di far cadere il governo. Lo aveva già fatto con la Tav. Sembra ci siano persino contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Sono pieni i giornali di queste ricostruzioni e lo trovo gravissimo. Sono davvero sbalordito“.

Trovo grave che si prenda sempre la palla al balzo per minacciare di buttare via tutto” scrive ancora il capo del M5S, in riferimento alle parole di Matteo Salvini, e prosegue deciso “ma dov’è il senso di responsabilità verso i cittadini? Dove è la voglia di cambiare davvero le cose, di continuare un percorso, di migliorare il Paese come abbiamo scritto nel contratto“.

L’Italia non è mica un gioco, l’Italia siamo noi e milioni di famiglie in difficoltà che vogliono un segnale. L’Italia non è un trofeo. Trovo gravissimo che la Lega con così tanta superficialità ogni volta che gli gira minacci di far cadere il governo. Ma poi per cosa? Per non mettere in panchina un loro sottosegretario indagato per corruzione (che potrà poi rientrare nel governo laddove, mi auguro, si risolvesse positivamente la questione) sono pronti a far saltare tutto e a tornare con Berlusconi? Questo è il valore che danno all’Italia?” ha sottolineato Luigi Di Maio.

Macché crisi di governo! La Lega vuole solo governare bene e a lungo nell’interesse degli Italiani, la crisi di governo è solo nella testa di Di Maio che farebbe bene a non parlare di porti aperti per gli immigrati e a controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi” ha risposto poco fa Salvini, ma l’affondo del suo collega di governo sembra rispondere al mal di pancia che, ciclicamente, permea in seno al governo gialloverde.

Tra me e Luigi è una storia destinata a non finire mai” aveva affermato Salvini poco più di un mese fa, scendendo dall’aereo che lo ha riportato dalla Sardegna a Roma. Una frase percepita dai più come una battuta, ma che nasconde un fondo di verità e che mai, come in queste ore, potrebbe trovare fondamento.