Hamilton 10
Brucia Bottas in partenza e poi domina, incontrastato, il gran premio numero 1000 della storia della Formula Uno. Poco – si fa per dire – altro da dire. Quasi annoiato, alla fine.
Leclerc 8
Ali tarpate. Non sapremo mai quanto vicino sarebbe potuto arrivare agli scarichi di Bottas. Il futuro è suo, lo sanno tutti, però non sottraetegli un presente già fulgido. Minchia signor tenente.
Albon 8
Forse è pure basso, come voto. Il thailandese della Toro Rosso profonde tutto se stesso per riparare al disastro delle qualifiche, “botto” compreso. Alla fine va a punti, prendendosi un consistente spicchio della scena, nel terzo appuntamento stagionale. Talentuoso.
Bottas 7
Resta l’unico sfidante del compagno di squadra per il titolo iridato, almeno per il momento. Questo è un fatto e ha la sua incidenza nel giudizio. Al tempo stesso, però, abbiamo avuto la certezza, dai primi giri, che non avrebbe mai insidiato la leadership di King Lewis, così come ci siamo messi l’anima in pace circa le velleità ferrariste, rivelatesi inesistenti, di mettere in difficoltà la Mercedes. Crocierista di lusso.
Vettel 7
C’è il podio: è un dato di fatto, così come i baffi ormai foltissimi che lo fanno assomigliare a Renato Zaccarelli, storico capitano del Torino anni 70 e 80. Nel novero delle considerazioni non possono non entrare i discutibili ordini di scuderia che non migliorano la performance ferrarista ma al tempo stesso frenano Leclerc, innescando una certa tensione nel team. Una sfumatura “espressiva”, per così dire, a concludere il giudizio: sul podio lo abbiamo visto sorridere in maniera eccessiva, visto che le Mercedes sono state due puntini grigi mai troppo vicini; ci viene il sospetto che la sua soddisfazione sia derivata più che altro dall’aver vinto il derby tra piloti in seno al Cavallino. Baffo di bronzo.
Riccardo 7,5
Un acuto, in un giorno speciale. Primi punti al volante di una Renault che fa penare. Mezzo voto in più per la scelta di celebrare il millesimo gran premio indossando i colori di un dio del volante: Jack Brabham.Gagliardo e tosto.
Raikkonen 7
Classe, sostanza, concentrazione. Per noi non sono una sorpresa. Resterà uno dei grandi sottovalutati del decennio. Fulgido, a dispetto del tempo.
Verstappen 6,5
Nervoso e dialetticamente minaccioso alla vigilia, regala una gara di sostanza e regolarità, colmando col talento il gap motoristico della Red Bull. Maturando.
Gasly 6
Porta a casa il punto del giro veloce, dopo un pit stop mirato. Da lui ci si attende comunque di più, in assoluto. Rivedibile.
Alain Prost 5
Un voto non impietoso per rispetto alla leggenda che incarna. Fatta questa premessa, va detto che il responsabile in Renault è – anche – lui. Confuso.
Formula Uno 4
Inteso come autorità che detengono il potere e la gestione del Circus, quindi Liberty Media. Al millesimo appuntamento di una storia pluridecennale e leggendaria, la ricorrenza andava onorata in modo solenne, con una risonanza planetaria, con un tributo alla memoria e con una serie di eventi dedicati. Non si è visto nulla di tutto quello che era doveroso mettere in scena. Scordarelli.
Paolo Marcacci