Il solito Milan non cresce mai

Il solito Milan. Tiepido, mai caldo, mai freddo ma impalpabile. Un pareggio che non serve a nulla se non a ribadire la cartella clinica di una squadra che non sa e non riesce ad imporre il gioco, si limita allo stretto necessario, va anche in vantaggio e poi si accuccia, impaurita e paurosa.

Piatek non riceve un pallone sincero, dunque quando non va a rete è ingiudicabile, con la pistola ad acqua ma attorno a lui roba piccola, Suso è in involuzione storica, giochicchia, tocchetta e non incide mai davvero anche se il gol del vantaggio di Castillejo è nato da un cross del suo compatriota spagnolo. Centrocampo ruminante football, Kessie e Bakayoko secondo usi e costume, difesa attenta ma Donnarumma ogni tanto sbanda e mette ansia, il pareggio di Bruno Alves lo vede in controtempo sul primo palo coperto dalla barrier.

Il Parma ha meritato il punto che gli concede ancora speranza. Pensare che questo Milan compete per la Champions League è roba ridicola ma rientra nel livello mediocre del nostro campionato, del nostro calcio, di allenatori, dirigenti e calciatori. E, aggiungo, dei giornalisti. Un bell’applauso.

Tony Damascelli