Ha vinto la Juventus, non ha perso il Milan. Ovviamente è un paradosso, perchè il risultato è chiaro, anche se il rigore non fischiato da Fabbri per il mani di Alex Sandro (il Var, consultato da due don Abbondio non ha fatto giustizia), lascia il gusto amaro ai milanisti. Milan volenteroso, presente e spinto a rete, come al solito, da Piatek che ha sfruttato la solita Bonucciata, poi non è riuscito a uccidere l’avversario che, dopo aver perso Emre Can, si è smarrito nel non gioco, intossicato da Dybala, un fantasma, anche indisponente nei movimenti, assolutamente inutile, reattivo soltanto al rigore, procurato e realizzato.
Posso dire che Dybala si deve fare una ragione, dovrà fare la riserva di Kean che non è soltanto un predestinato, è roba seria, roba vera, in meno di venti minuti ha costruito tre situazioni gol, una gliela hanno annullata per un precedente fallo, non suo, su Romagnoli, un’altra è stata deviata al momento giusto, poi sull’invito perfetto di Pjanic, è andato al diagonale secco e vincente. Più di così che deve fare il ragazzo messo in mezzo a Cagliari da storie che non gli appartengono? Di certo questa Juventus, dico quella contro il Milan, non può ripetersi contro l’Ajax, perchè deve recuperare Chiellini, l’unico difensore vero rispetto alla coppia più brutta di Torino, il candido e fragile Rugani e il tramontato Bonucci più presente con la bocca che con i piedi.
Deve sperare che Emre Can non abbia conseguenze per la distorsione alla caviglia, non puo rischiare Cristiano Ronaldo e deve fare giocare Kean. Il Milan si ferma ancora una volta e non può rimproverarsi nulla, ha perso giocando, non ha rinunciato alla sfida, ha dovuto soggiacere a un avversario più forte e scafato. E c’è quel rigore non fischiato, difficile da dimenticare. La zona champions resta un mistero della fede.
Tony Damascelli