Non vi sorprendete, questa è la Lazio. Mai dare niente per scontato. La Lazio può essere bella e brutta in pochi giorni, in pochi minuti. E se non rischia, non si diverte. Scommettete su altre squadre se amate la vita tranquilla.
A Marassi fa un primo tempo da grandissima squadra e va avanti di due gol, entrambi di Caicedo, che è giocatore vero, non solo un armadio che si porta sulle spalle gli avversari.
Rimasta in dieci la Samp, la vittoria si poteva considerare in cassaforte. Non con la Lazio, che, forse perchè stanca dopo Milano (ma c’erano forze fresche), forse solo per far passare il tempo, si è messa a fare un calcio che non è nelle sue corde: un gigantesco, snervante torello.
La ninna nanna ha addormentato la Lazio e svegliato la Samp. A quel punto il gol di Quagliarella, il palo di Murru, l’occasione sprecata da Defrel, la traversa di Ciro. Insomma, è successo di tutto. Ci sta la vittoria della Lazio, ma che sofferenza.
Per la serie siamo tutti Adani: avrei messo Immobile, ma al posto di Correa, non a quello di Caicedo, che era più fresco. Oppure mi sarei presentato con tre attaccanti per chiudere la partita giocando, non sperando.
In ogni caso: tre punti che tengono ancora in vita Champions la Lazio. Data per finita, ora è rinata.
Roberto Renga