Soltanto anema e core. Ma poco football ragionato. Il Napoli va fuori dall’Europa League, così come gli era capitato in Champions. L’Europa non è cosa per De Laurentiis che ha avuto sempre in gola questi tornei, criticando l’Uefa ma non proponendo una alternativa valida e praticabile. Il gol di Lacazette, con un colpo abile su calcio di punizione, ha spento il fuoco napoletano che ha preso a fare scintille ma mai a incendiarsi davvero, cincischiando in avanti, là dove Insigne ha ribadito di essere troppo leggero per le scene internazionali, al di là di alcune giocate di fantasia. Insigne è stato fischiato dai suoi tifosi e questo non è certo bello per il popolo del San Paolo che mai ha amato veramente il ragazzo.
Non ne ha combinata una giusta Milik, dovendo fare i conti con una difesa inglese assai attenta e tosta, abituata al gioco aereo nonostante il tabellino di Premier denunci una certa fragilità della terza linea di Emery (40 gol subìti). L’Arsenal ha anche perso, per infortunio muscolare, Ramsey, così ritrovandosi senza idee e praticità in mezzo al campo e ha dunque scelto di assistere ai fuochi pirotecnici, però bagnati, dei napoletani e ripartendo casualmente.
Il Napoli ha fatto fumo, provando a calciare dalla distanza, tentando di aggirare la difesa avversaria sugli esterni ma Cech ha effettuato una sola parata vera. Soltanto Koulibaly è stato in partita per i novanta minuti, il resto è andato sotto tono, bloccato nelle testa e nelle gambe e la contemporanea vittoria del Chelsea di Sarri, promosso alla semifinale, sembra una “chiavica” finale per i nostalgici. Se si discute Allegri che dire di Ancelotti che ha sbagliato molto, forse troppo?
Totale: fuori le due italiane, si torna al campionato nostrano sicuri che sia ‘na cosa grande.
Tony Damascelli