C’è tempo fino al tardo pomeriggio di oggi, lunedì 8 aprile, per presentare e depositare al Viminale i simboli dei partiti che si candideranno alle elezioni Europee del prossimo 26 maggio.
Tra questi, nelle liste del ministero dell’Interno (che il 10 aprile renderà noti possibili problemi con i simboli e i partiti avranno a disposizione 48 ore di tempo per eventuali correzioni) fanno capolino originali partiti minori come il Movimento dei Poeti d’Azione, i Forconi, il Partito Internettiano, Liga Veneta, il Partito Pirata, Sacro Romano Impero Liberale Cattolico e Il movimento Catena. Ma come sono nati questi partiti? E quali obiettivi si prefiggono a livello politico?
Partito Pirata: si legge sul sito ufficiale, che questo movimento nasce per volontà di un gruppo di attivisti iscritti alla mailing list “no1984.org” ed è costituito da una serie di partiti a livello internazionale. Il movimento italiano è stato fondato nel 2006, e si batte per la neutralità della rete internettiana, della libertà d’espressione, per la tutela della privacy e per l’affermazione del concetto di democrazia liquida.
Come simbolo, il Partito Pirata ha una bandiera nera su sfondo bianco e alle Europee si prefigge l’obiettivo di costituire “una solida base democratica per l’Unione”, promuovendo lo sviluppo culturale, sociale e politico per proteggere “le ricche e diverse culture esistenti all’interno dell’Unione“. Tra i 16 punti che saltano più all’occhio in lista, c’è un’attenzione alla produzione sostenibile e sana per quanto riguarda l’agricoltura e la pesca, il garantire da parte dell’Ue un uso della tecnologia e delle risorse digitali in modo che “i set di dati ottenuti non passino in mani private“, e una visione più ampia e approfondita da parte dell’Ue per un sostegno alla ricerca in ambito spaziale e alle navigazione satellitari.
Movimento dei Poeti d’Azione: la centralità dell’arte e del ruolo del poeta è lo zoccolo duro degli obiettivi perpetrati da questo movimento. Fondato nel 1994 da Alessandro D’Agostini, questo movimento punta tutto sul ritorno del poeta a un ruolo sociale di rilievo, com’è accaduto in passato quando a promuovere la collettività e a portare in auge la cultura erano bardi e poeti di corte. Alle europee, il loro slogan per le elezioni sarà “meno Europa in Italia, più creatività italiana in Europa. Come recita il detto, la penna ferisce più della spada“. Il loro simbolo è una penna su sfondo tricolore.
Partito internettiano: recente la fondazione di questo Partito che, per la prima volta nella storia, pone al centro il popolo di Internet, definito come “il più rivoluzionario strumento di partecipazione diretta“. Tra i punti cardine del loro pensiero politico, c’è l’importanza della rete come “patrimonio dell’ umanità e luogo di libertà, la sua difesa da ogni ingerenza e censura e, in ogni luogo, la diffusione popolare dell’ accesso”, e la promozione “in rete dei contatti fra le culture per la diffusione della tecnologia intelligente, software e wetware applicata ai processi produttivi che già oggi è in grado di produrre beni e servizi sufficienti per soddisfare i bisogni di tutti gli uomini“. E’ fondamentale, inoltre, per il partito internettiano la creazione di un “Comitato di Difesa Intellettuale che garantisca la messa in rete di un’ informazione quotidiana di contenuti e di competenze”. Come simbolo, il partito ha optato per una W d’oro su sfondo rosso e blu.
I Forconi: ideata dall’allevatore sardo Felice Floris e portato alla ribalta nel 2011 da Mariano Ferro, quest’associazione politica di agricoltori, pastori, allevatori si definisce “apartitica”, nonostante le militanze in passato di alcuni esponenti di Forza Nuova.
“Fermiamo l’Italia”: questo il loro slogan di un movimento nato per protesta dopo una mancata attenzione, da parte del governo Monti, alle politiche di settore. Lo scopo de I Forconi era ed è tutt’ora quello di cambiare il sistema: al bando quindi l’euro e il diktat dell’alta finanza.
Liga Veneta: questo movimento federalista e autonomista, il cui nome completo è “Lega Nord-Liga Veneta” affonda le sue origini a Padova. L’idea dei 14 soci Fondatori nel 1979 (anno di fondazione del movimento) era quello di coniugare “la valorizzazione della civiltà, cultura e storia dei veneti e in particolar modo della repubblica serenissima di Venezia, nel rispetto e nella collaborazione con tutti i Popoli, vicini e lontani, fedeli agli esempi e alla storia dei nostri avi”. Al grido di “Autodeterminazione. Con noi si può”, i membri della Liga Veneta si prefigge l’obiettivo di portare in auge il Veneto, rendendolo autonomo. Non a caso, il suo simbolo è il Leone di San Marco, su sfondo rosso.
Sacro Romano Impero Liberale Cattolico: fondato circa trent’anni fa da Mirella Cece, questo partito è presente a ogni tornata elettorale nazionale sin dalla caduta della Prima Repubblica. Descritto nello stato di partito, redatto nel 1999, come partito di proprietà privata della Cece, il Sacro Romano Impero Liberale Cattolico ritiene che “la laicità dello stato consenta di concorrere con la Chiesa cattolica nel perseguire negli ordinamenti giuridici il primato dell’uomo e della sua dignità come esposto nella filosofia cristiana“. La fondatrice ha presentato al Viminale il Sacro Romano Impero Liberale Cattolico al grido di “basta con i partiti, abbiamo bisogno di una struttura statuale con i ministri a vita“. Il suo, opulento simbolo è d’impronta ecclesiastica, con il disegno della bilancia rossa su sfondo oro.
La Catena: a favore degli artigiani e del Trentino il movimento fondato da Bruno Franco. Sul sito officiale del movimento La Catena si legge che, tra i punti cardine del loro pensiero politico, ci sono quello di unificare il Trentino-Alto Adige, di mandare via gli spacciatori da tutti i parchi italiani, di espellere i clandestini e i carcerati stranieri dall’Italia, di unire alla Polizia di Stato l’Arma dei Carabinieri e la polizia ittica e forestale, e di eliminare gli studi di settore e le donne in divisa. Il loro simbolo è un’ascia bipenne legata da una catena, su sfondo bianco.