Reddito di cittadinanza e flat tax, a che punto siamo?

A 10 mesi dagli esordi del Governo Conte e dalla sigla al contratto di governo stiamo ancora aspettando: che ne è di reddito di cittadinanza e flat tax?

Pagina 19, punto 11, “Fisco: flat tax e semplificazione”. Pagina 34, punto 19, “Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza”. Vestita di verde l’una e di giallo l’altro, sono due dei punti cardine della campagna elettorale delle politiche che hanno portato a un contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. E di questi punti, 11 e 19 del contratto di governo, che ne è a 10 mesi di distanza dalla sigla in calce?

Reddito di cittadinanza

Il fiore all’occhiello del leader del M5S Luigi Di Maio è in ritardo. Solo pochi mesi fa la previsione era data per certa: prime erogazioni entro e non oltre la fine del mese di aprile. Poi accade che la legge che ottiene la fiducia è sbagliata e i pagamenti slittano a maggio. Cosa è successo?

La Legge 28 marzo 2019 n. 26, che converte in legge il decreto “recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” (Gazzetta Ufficiale) e votato da Camera e Senato il 21 e 27 marzo, contiene un errore. Più precisamente nell’articolo 2 al comma 4, nel passaggio in cui si stabilisce la scala di equivalenza con cui calcolare quanto spetti a ciascuna famiglia. Il testo così composto – si legge su Repubblica – escluderebbe dal sussidio i componenti della famiglia maggiorenni oltre al richiedente riservandolo solo a minori e disabili e andando contro il principio di sussistenza che è alla base della proposta del Governo.

In attesa di una soluzione per questo “pasticcio” tutto, dunque, subisce un rallentamento, compresi i pagamenti che vengono rinviati – dicono – al mese di maggio. Brutto colpo in vista delle europee? Si vedrà.

Flat tax

Per fare la flat tax servono i soldi. Per capire quanti soldi ci sono serve il Documento di Economia e Finanza (Def). Per il Def serve che qualcuno prima o poi si riunisca per parlarne. L’incontro per trovare un’intesa tra Lega, M5S e Ministero dell’economia e delle finanze alla presenza del premier Giuseppe Conte, tuttavia, non s’ha da fare. Anche qui ci sono stati dei rallentamenti e il mistero intorno all’effettiva disponibilità per la flat tax s’infittisce.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Conte, Giovanni Tria, di fronte ai 12 miliardi calcolati dalla Lega per la flat tax chiede prudenza. I vicepremier Matteo Salvini dal Salone del Mobile di Milano fa sapere che la Flat tax si farà e che la soglia massima sarà di 50 mila euro, perché “siamo assolutamente tranquilli e – dichiara al Correre della Sera – sono sicuro che troveremo una sintesi”.

Luigi Di Maio si mantiene cauto: “Mi faccio garante del suo inserimento nel Def e della sua prossima implementazione nei tempi previsti”dichiara, ma, specifica, sosterrà la flat tax solo se rivolta “non ai ricchi ma, al ceto medio, alle famiglie, alle imprese”.

Anche in questo caso le europee svolgeranno un importante ruolo nella definizione dei tempi: tanto più verrà fatto prima del mese si maggio, tanto maggiori saranno i consensi. O no?