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Attualità

Ripartiamo dall’ambiente. Il programma dei Verdi guidati da Ska Keller per le europee

Fra meno di un mese i cittadini dell’Europa saranno chiamati alle urne per votare il rinnovo dei deputati che rappresentano i paesi membri dell’Ue all’interno dell’Europarlamento di Bruxelles. 
Dal 23 al 26 maggio si apriranno le urne nei 27 Stati membri dell’Ue e ogni paese ha scelto in maniera autonoma la data. In Italia si voterà domenica il 26 maggio.

Oggi ho assistito ad un’intervista a Ska Keller, l’eurodeputata tedesca dei Verdi che è stata la prima ospite di ‘Raw Questions’, una serie di show interattivi che si tengono nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles. I temi

al centro della sua campagna sono la difesa dell’ambiente, la creazione di un’Europa con più giustizia sociale, la lotta alla disoccupazione giovanile etc… La candidata di punta dei Verdi sottolinea che le prossime elezioni europee saranno cruciali per l’Eurocamera in quanto “guideranno” la direzione dell’Ue.

In cima all’agenda c’è la lotta contro il cambiamento climatico, in quanto come lei stessa sottolinea, la crisi climatica è reale. Non si può più aspettare, continua, servono azioni rapide. Anche il tema della biodiversità rimane centrale: migliaia di specie di uccelli e di insetti si stanno estinguendo in Europa, serve una strategia ambientale unica per l’Unione. Collegato è anche il grande problema della plastica, la candidata afferma che bisogna assicurarsi che la plastica sia usata solamente in luoghi dove non è possibile sostituirla come,ad esempio, negli apparecchi medici, perché solo in quei casi essa può essere utile, ma non deve essere sprecata e usata in modo errata. Secondo Keller il problema climatico è intimamente connesso con la questione della giustizia sociale: Sono le persone più povere che soffrono maggiormente dei cambiamenti climatici. Inoltre le persone più povere generano emissioni di CO2 molto inferiori rispetto alle persone più ricche. Ciò di cui abbiamo bisogno è far pagare di più a chi inquina di più“.

Il secondo macro tema è l’integrazione europea e l’accoglienza dei rifugiati. I Verdi indicano che non si può porre un limite ai rifugiati, mentre per i migranti sì. “La migrazione è un argomento completamente diverso. I rifugiati sono persone bisognose e non si può tenerli fuori. L’immigrazione e i migranti economici sono una storia completamente diversa. Uno Stato può decidere quante persone accogliere in un determinato anno, ma si tratta di un discorso diverso da quello dei rifugiati“. Continua sottolineando: “Non voglio discutere con qualcuno che non rispetta i diritti di un rifugiato. Ci sono persone nel Parlamento europeo che pensano che i rifugiati dovrebbero annegare e io non discuto con loro“.

La terza priorità cara alla candidata dei Verdi è l’uguaglianza di genere. La strategia è duplice. Da una lato bisogna “combattere” il fatto che all’interno della commissione europea non si è mai avuta un presidente donna, ed ora è finalmente giunto il momento. “Vogliamo che le donne siano in prima linea. Ecco perché, come Verdi, abbiamo sempre una doppia leadership”. Dall’altro lato per risolvere la disuguaglianza salariale di genere, i Verdi avanzeranno la proposta di avere una legge sulla trasparenza salariale, in modo da poter rilevare le discrepanze di guadagno tra uomini e donne all’interno delle aziende.

Infine, le ultime due questioni sono la legalizzazione della cannabis e le relazioni con gli Stati Uniti. Per quanto riguarda il primo punto, Keller sostiene che la cannabis non dovrebbe essere illegale, in quanto per controllare le sostanze potenzialmente dannose l’unico modo è tenerle strettamente sotto controllo, assicurando che, ad esempio, i minori non ne abbiamo accesso. Lo stesso discorso vale anche per l’alcool, che è in alcuni casi molto più pericoloso oltre ad essere facilmente più reperibile.

Mentre gli scambi con gli Stati Uniti, secondo l’eurodeputata, dovrebbero essere regolamentati in maniera più serrata: “Dovremmo assicurarci di fare accordi commerciali solo con i paesi che hanno firmato gli accordi di Parigi. Gli Stati Uniti ne sono usciti e questo è un problema. Dovremmo dirgli che per noi queste cose sono interconnesse, il commercio non dovrebbe contraddire i nostri obiettivi climatici“.

Roberta Novacco

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