Scuola, firmato accordo su stipendi e precariato

“A Palazzo Chigi abbiamo appena siglato l’accordo con i sindacati rappresentativi dei nostri settori. Più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, per garantire stipendi adeguati agli insegnanti. Soluzioni mirate per il precariato: chi insegna da più di 36 mesi avrà percorsi dedicati per l’immissione in ruolo. Sono due dei punti qualificanti dell’intesa”. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

“Ringrazio il presidente Giuseppe Conte per il supporto dato alla trattativa – conclude Bussetti -. E ringrazio i sindacati: insieme stiamo lavorando per il bene della scuola”.

CONTE – “Giornata o, meglio, notte impegnativa. Sono le 6 del mattino e si è appena conclusa una riunione fiume con i sindacati del mondo della scuola: istruzione e ricerca sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità di questo governo” scrive su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Al termine del Consiglio dei ministri, con il ministro Bussetti e il sottosegretario Giuliano, ho incontrato e ascoltato le richieste delle organizzazioni sindacali, con le quali è stato finalmente raggiunto, all’esito del confronto, un accordo che ha permesso di revocare lo sciopero inizialmente indetto per il prossimo 17 maggio“, sottolinea Conte.

“Consapevole di dover investire di più in questo settore, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi – aggiunge – Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono. L’accordo con i sindacati ha riguardato anche altri temi, tra i quali la definizione degli strumenti per superare il problema del precariato”.

“Andiamo avanti sulla via del dialogo, con l’obiettivo di superare le vertenze di un comparto troppo a lungo trascurato dai precedenti governi – sottolinea Conte -. Il nostro obiettivo è rilanciare e far ripartire il sistema Italia. Continuerò a visitare le scuole italiane, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che esse svolgono, in una prospettiva inclusiva e solidale, nella costruzione di un futuro migliore, più umano e più giusto, per il nostro Paese”.