Dalle prime luci dell’alba, è in corso una imponente operazione della Polizia di Stato a Palermo, denominata ‘Cuci e Scuci’, attraverso la quale sono in via di esecuzione numerose misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di imprenditori e di Funzionari della Pubblica Amministrazione, “nelle vesti, rispettivamente, di corruttori e corrotti e che, per le loro condotte illecite accertate, dovranno rispondere a vario titolo dei reati di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato”.
I provvedimenti sono gli esiti di un’articolata indagine, svolta dalla Sezione ‘Anticorruzione’ della Squadra Mobile di Palermo, che ha “registrato uno stratificato sistema corruttivo, annidatosi nel settore degli appalti per opere pubbliche e che ha interessato un importante distretto ministeriale deputato a veicolare rilevanti fondi pubblici”. L’input alle indagini lo ha fornito la coraggiosa denuncia di un imprenditore edile, imbattutosi in una richiesta di tangenti da parte di alcuni dei funzionari pubblici, in servizio presso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Palermo, oggi arrestati, nel corso della ristrutturazione edile di una scuola elementare nella provincia di Palermo.