Mentre lo strascico del caso Siri si fa ancora sentire e il rumore della guerra alla cannabis rimbomba nelle orecchie, il vicepremier Matteo Matteo Salvini tenta un blitz con il decreto sicurezza 2.
L’annuncio arriva mentre il leader del Carroccio si trova in Prefettura a Napoli dopo i fermi per la sparatoria di piazza Nazionale in cui è rimasta ferita la piccola Noemi. Il dl, che consta di 12 articoli e “ci darà ulteriore forza” sottolinea Salvini, introduce nuove norme che chiariscono le competenze dei vari dicasteri a proposito di sbarchi, inasprisce le misure contro i trafficanti di esseri umani e le sanzioni per chi aggredisce le forze dell’ordine, fanno sapere dal Viminale. Un’altra norma è la già annunciata ”spazza clan” per smaltire l’arretrato nei tribunali. Il decreto prevede anche l’istituzione di un commissario straordinario e l’assunzione di 800 persone con impegno di spesa per oltre 25 milioni di euro. Permetterà di notificare sentenze ai condannati attualmente in libertà e garantire così l’effettività della pena. Tra le altre novità, il potenziamento delle operazioni sotto copertura per contrastare l’immigrazione clandestina. E non manca una novità in vista delle Universiadi 2019 a Napoli: in città arriveranno 500 militari in più.
Ma sul decreto sicurezza bis si consuma una nuova e profonda frattura tra i due alleati di governo. “Cosa pensiamo del decreto sicurezza bis e di questi nuovi poteri che chiede Salvini? Aspettiamo ancora i risultati dei rimpatri…”, affermano fonti qualificate all’Adnkronos. “Se vuole lo aiutiamo noi!”, aggiungono. Ma al di là dell’ironia, ”c’è fortissima preoccupazione – riportano altre fonti di primo piano – che Salvini si spinga sempre più su temi estremisti”. “Dopo il caso Siri e dopo il sondaggio di del Corriere della Sera che dà una perdita di consenso di 6 punti per la Lega, si percepisce chiaramente che sta estremizzando i suoi temi politici”, è il ragionamento in casa 5 Stelle. Non solo. Dal M5S attribuiscono a Salvini ”una crescente mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni”, fino a stigmatizzarne gli atteggiamenti ”ormai totalmente manchevoli”.
COSA PREVEDE – L’articolo 1 del decreto legge sicurezza bis sanziona chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali, con particolare riferimento alle istruzioni operative delle autorità Sar competenti o di quelle dello Stato di bandiera. E’ quanto fa sapere il Viminale sottolineando che “le sanzioni previste sono di duplice natura: in ogni caso, una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero trasportato”. Competente all’accertamento della violazione e all’irrogazione della sanzione è il Corpo delle Capitanerie di porto, spiega il Viminale, aggiungendo che nei casi più gravi o reiterati e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, viene disposta “la sospensione da 1 a 12 mesi o la revoca della licenza, autorizzazione o concessione ad opera delle autorità amministrative competenti”. Ci sono anche alcune modifiche al codice della navigazione nel decreto legge sicurezza bis. Con l’articolo 2 in particolare si interviene sull’articolo 83: sono abrogate le parole ‘di ordine pubblico’ nel primo comma che riguarda i poteri del ministro dei Trasporti e viene aggiunto un secondo comma in cui si stabilisce che ”il ministro dell’Interno può limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili o unità da diporto o da pesa nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica”. La competenza delle procure distrettuali e la disciplina delle intercettazioni preventive vengono estese ai reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche nelle ipotesi non aggravate. E’ quanto prevede l’articolo 3 che modifica l’art. 51, comma 3-bis del codice di procedura penale. Si consente così, spiega il Viminale, di contrastare ‘a monte’ l’organizzazione dei trasporti di stranieri irregolari.
L’articolo 4 prevede lo stanziamento di tre milioni di euro nel triennio 2019-2021 per finanziare gli oneri connessi all’impiego di poliziotti stranieri per lo svolgimento di operazioni sotto copertura di cui all’art. 9 della legge n. 146/2006, ”anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
L’articolo 5 del decreto interviene sul Tulps, inasprendo le sanzioni conseguenti ai reati di devastazione, saccheggio e danneggiamento, commessi nel corso di riunioni effettuate in luogo pubblico o aperto al pubblico. Inoltre, prevede espressamente l’obbligo di comunicazione immediata, non oltre le 24 ore, all’Autorità di pubblica sicurezza delle generalità delle persone ospitate in alberghi o in altre strutture ricettive. E ancora l’articolo 6 prevede maggiore tutela per gli operatori delle forze di polizia impiegati in servizio di ordine pubblico, attraverso l’introduzione di nuove fattispecie delittuose, la ”trasformazione” di attuali contravvenzioni in delitti e l’inasprimento delle sanzioni. Obiettivo, fa sapere il Viminale, colpire più severamente coloro che si oppongono a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio attraverso l’utilizzo di scudi o altri oggetti di protezione passiva, di materiali imbrattanti; coloro che utilizzano razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili; nonché coloro che fanno ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti.
Con l’articolo 7 del decreto viene istituito un Commissario straordinario (nominato dal Cdm su proposta del ministro dell’Interno) con il compito di realizzare un programma di interventi finalizzati a eliminare l’arretrato relativo ai procedimenti di esecuzione delle sentenze di condanna divenute definitive da eseguire nei confronti di imputati liberi. A tale scopo, con contratti a tempo determinato di durata annuale, verranno assunte 800 unità di personale non dirigenziale, con impegno di spesa di oltre 25 milioni di euro. La disposizione proposta mira a neutralizzare i riflessi sulla sicurezza pubblica derivanti dalla mancata esecuzione delle sentenze di condanna, per reati anche gravi, nei confronti di soggetti che, pur riconosciuti colpevoli e condannati con sentenza definitiva, rimangono liberi di continuare a delinquere. Nell’articolo 8 viene invece soppressa la vigente possibilità di configurare la causa di esclusione della punibilità per ‘particolare tenuità del fatto’ in caso di reato di violenza, resistenza, minaccia e oltraggio commessi a danno di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni. In particolare l’articolo 8 modifica il Codice Penale, introducendo nuove circostanze aggravanti e inasprendo le sanzioni. Il reato è aggravato qualora, a causa della propria condotta, il reo abbia ostacolato, impedito o ritardato lo svolgimento di attività sanitarie, di soccorso pubblico e di protezione civile. Il reato di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, di devastazione e saccheggio e quello di danneggiamento sono aggravati laddove commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico. E’ aumentata la sanzione edittale massima prevista per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale e viene appunto soppressa la vigente possibilità di configurare la causa di esclusione della punibilità per ”particolare tenuità del fatto” in caso di reato di violenza, resistenza, minaccia e oltraggio commessi a danno di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni. Infine l’articolo 9reca una limitata proroga di termini per consentire il completo adeguamento del Ced interforze alle recenti modifiche normative in materia di protezione dei dati personali.
Per assicurare le migliori condizioni di sicurezza durante lo svolgimento delle Universiadi 2019, in programma a Napoli nella prima metà di luglio, si dispone l’impiego di ulteriori 500 militari. E’ quanto prevede l’articolo 10 del decreto legge sicurezza bis completato oggi dal ministero dell’Interno. Inoltre l’articolo 11, per semplificare e rendere più efficiente le attività delle Questure soprattutto in vista dell’imminente svolgimento delle ‘Universiadi 2019’, estende le facilitazioni per ingresso e soggiorno già previste per soggiorni di breve durata (visita, affari, turismo e studio) anche alle ipotesi di partecipazione di atleti a gare sportive e al personale impiegato in servizi di missione.