Caro Pallotta, meno lettere più fatti

Arriva dagli Stati Uniti la versione di James Pallotta su quanto raccontato ieri da "La Repubblica". Una lunga lettera pubblicata sul sito della Roma che invece di placare le polemiche, le alimenta ulteriormente. Ecco cosa ne pensano i "Nostri".

Una lunga lettera di Pallotta arriva in risposta all’articolo de “La Repubblica” che descriveva il caos e i dissidi in casa Roma. Il presidente americano tratta tutti i temi più importanti messi in luce dall’articolo di Bonini e Mensurati, dalla questione De Rossi-Totti, all’addio di Monchi, passando per l’esonero di Di Francesco e il rapporto con i “congiurati” Manolas, Dzeko e Kolarov. Pallotta minimizza molte situazioni, scagiona Baldini e non perde occasione per ribadire di nuovo la centralità del progetto stadio. Ecco i commenti delle “Teste di Calcio” alle parole del presidente giallorosso.

Alessandro Vocalelli
Lui dice che è la gente fuori dalla Roma che sta creando problemi alla Roma…. Bisogna trovare questa gente. Adesso è tutto colpa di Monchi, quando un anno fa la definizione di Pallotta per Monchi era: “Per noi è un dono del cielo”. La tempistica mette Pallotta di fronte a un esame immediato, questo non è il tempo delle parole ma dei fatti. C’è un mese per passare dalle parole ai fatti, facendo una squadra che punti a vincere.

Tony Damascelli
Sarebbe bastato un telegramma, un tweet, per esprimere un concetto: “Ho sbagliato,vi prometto che farò una grande Roma”. Tutto il resto appartiene un po’ allo spettacolo americano. Monchi è andato via e chi va via ha sempre torto. Poiché ci sono precedenti dello stesso dirigente nei confronti per esempio delle radio romane, di altri attori del calcio allora uno è un po prudente nel pensiero su quello che è stato scritto da J. Pallotta. Se l’avesse scritto Totti o Baldissoni forse il pensiero sarebbe diverso, invece lo ha scritto l’uomo che è stato il più assente in questi anni. Il potere a Monchi l’ha dato lui. Allora deve assumersi le responsabilità, non scaricarla su chi è partito perché questa è la cosa più codarda e miserabile che un dirigente può fare.

Franco Melli
Io ritengo che si a un esercizio di cercare un po’ di rabbonire la gente. Gli avranno detto che la sua popolarità è al minimo e lui ha detto “adesso faccio una lettera”. Ammette di aver sbagliato e poi la parte finale che è quella che dovrebbe interessare di più i tifosi “faremo, faremo faremo, una grande Roma”. Eh aspettiamo… Adesso a lui non gli pare vero di buttare tutto addosso a Monchi. E’ una lettera che non ha il dono della spontaneità.

Stefano Agresti
Contenuti imbarazzanti. Il fatto che lui scarichi tutte le responsabilità su Monchi mi fa pensare a quando le scaricava su Garcia. Individua, quando le cose vanno male, qualcuno su cui scaricare le colpe. Quando dice che i tifosi sono manipolati…Ma da chi?

Gianluca Lengua
I temi mi hanno scocciato, il presidente doveva farsi intervistare da giornalisti credibili e non scrivere un tema che poi viene giudicato come non vero dalla maggior parte dei tifosi.