Provate a chiedere il parere di una persona subito dopo la fine di una partita. “Messi è il migliore“, “Idolo indiscusso“, “Ma di cosa stiamo parlando“, vi risponderanno. Prendete poi lo stesso gruppetto di persone tanto entusiaste per il talento della Pulce una settimana dopo per scoprire che molti di loro indugiano, non vogliono domande, arrancano giudizi. “Forse meglio Ronaldo“, “Messi senza il Barça non è nessuno“, “Nelle partite decisive non fa mai il suo“. Pazzia? Isteria di massa?
No, effetto recency
No, si chiama “effetto recency“, ve lo spieghiamo per meglio comprendere il resto dell’articolo: “A livello psicologico, l’effetto recency si spiega con il permanere nella memoria a breve termine solo delle informazioni acquisite più recentemente. Ci ricordiamo quindi più facilmente le prime informazioni perché entrano a far parte della memoria a lungo termine, e le ultime perché restano nella memoria a breve termine. Su questa base, possiamo dire che dal punto di vista dell’apprendimento è la prima parte delle informazioni che acquisiamo a essere più rilevante, mentre sotto l’aspetto della ritenzione sono più significative le ultime nozioni che ascoltiamo.” Accade anche nel quotidiano e nelle cose più semplici: abbiamo appena letto una lista della spesa secondo cui dovevamo comprare “latte, farina, biscotti, uova”. Ma ce la dimentichiamo in macchina e, arrivati in negozio ricordiamo soltanto “uova”.
Valutazioni affrettate
Ecco spiegato perché il gruppetto di calciofili che abbiamo consultato prima (all’inizio dell’articolo) non sono né pazzi, né paranoici, ma semplicemente persone che invece di effettuare un’analisi obiettiva si lasciano influenzare dagli ultimi accadimenti.
Ovviamente il fenomeno che vi abbiamo spiegato influisce in parte nelle scelte e non coinvolge tutti i votanti, ma una piccola parte. Molti ad esempio prendono decisioni o rilasciano giudizi semplicemente per partito preso (un simpatizzante del Barcellona è dura che voti Ronaldo, molto più facilmente lo farà uno juventino) o perché risentono dell’influenza del simbolo: probabilmente se nel nostro sondaggio avessimo inserito due foto di Messi e Ronaldo con una maglia neutra avremmo avuto numeri ancora differenti.
Come starete giustamente pensando il sondaggione che abbiamo proposto per due volte nella nostra pagina, era un piccolissimo esperimento per capire quanto alcuni seguaci di questo sport siano soggetti a valutazioni affrettate e influenzati da altre variabili.
Il sondaggio della scorsa settimana…
Subito dopo Barcellona-Liverpool (stravinta dai blaugrana per 3 a 0) con gol capolavoro di Lionel Messi, abbiamo infatti proposto la scelta che affligge praticamente chiunque segua il calcio moderno: meglio Lion el Messi o preferite Cristiano Ronaldo? Non c’è stata praticamente storia.
La pulce, passata in vantaggio già da subito con una gran mole di voti alla fine ha vinto il confronto in modo schiacciante, con 667 voti contro i 423 del fuoriclasse di Funchal.
… e quello di ieri
Il Liverpool ne fa 4 ai blaugrana eliminando la formazione di Valverde, così, come richiesto anche da molti utenti, ripubblichiamo il sondaggio.
Il risultato potete già immaginarlo.
Nel sondaggio CR7 ha schiacciato il campione nato a Rosario con 368 voti a fronte dei 287 di Lionel Messi.
Nessuna follia, dunque, ma forse un po’ di inesperienza e di giudizi dettati dalle emozioni. E’ vero che il calcio prima di tutto è emozione, ma pensate se il presidente Percassi avesse buttato fuori Gasperini pensando all’inizio disastroso dell’Atalanta in questa stagione. Tra i supporter catalani che hanno bersagliato la Pulce appena atterrato con un volo da Liverpool e chi dava Ronaldo per finito dopo la nottataccia del Wanda Metropolitano, forse ha ragione chi dice “godiamoceli senza giudicare“.
Alessio De Paolis