Molti si chiedono come faccia la Juve a stare così avanti.
Lo stadio, certo. Una società stabile, certo. La scelta giusta degli allenatori, certo. Ma in tutto c’è questo anche la capacità di saper programmare, una parola che sembra sconosciuta a molti. Ci sono club che danno, anzi, l’impressione di improvvisare continuamente. C’è un’opportunità di mercato? Dai, proviamoci, poi vedremo se quel giocatore fa davvero al caso nostro. Ecco, è questo, anche questo, che crea un solco con la concorrenza. La Juve, per tradizione, comincia un anno prima – forse addirittura di più – a progettare le squadre future.
Prendete i parametri zero, cioè la possibilità di bloccare un giocatore a scadenza, che non costa nulla di cartellino. La Juve a parametro zero ha preso Pirlo, un capolavoro di intelligenza. La Juve a parametro zero ha preso Pogba, per poi rivenderlo a cento milioni dopo un sostanzioso contributo nella conquista dei <suoi> scudetti. La Juve a parametro zero – e forse lo ricordano in pochi – ha preso Coman per poi venderlo al Bayern per una trentina di milioni di euro. La Juve a parametro zero ha preso Khedira, che è diventato una colonna della squadra dominatrice in Italia degli ultimi anni. La Juve a parametro zero ha preso Emre Can, che ha appena compiuto 25 anni e rappresenta un assegno circolare nel caso il club decidesse mai di metterlo sul mercato. E la storia si è rinnovata in questo mercato.
E’ di queste ore l’accelerazione su Rabiot, che sarà pure un po’ discontinuo ma ha un talento straordinario ed è un giocatore completo. Da prendere, appunto, a parametro zero. Senza contare che tutti sono alla ricerca di un colpo da prima pagina e la Juve, il suo colpo da copertina, lo ha già a messo a segno da mesi con Ramsey, portato via a parametro zero.
Insomma, sarebbe il caso di guardare alla Juve e farsi spiegare, in concreto, cosa vuol dire saper guardare sempre avanti.
Alessandro Vocalelli
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