Questa mattina sulla pagina Facebook ufficiale del Sindaco di Roma, Virginia Raggi, è apparso un video intitolato “la guerra dei rifiuti”. Per spiegare la situazione drammatica che vive la città, che vede ancora una marea di rifiuti nelle strade, si fa riferimento alle eco-mafie. Queste sarebbero responsabili dei numerosi incendi agli impianti di smaltimento dei rifiuti di Roma. Nel post della Sindaca si legge: “Gli incendi nei Tmb, fuoco ai cassonetti, danni alle strutture e ai mezzi di Ama: Roma è #sottoattacco e non siamo solo noi a dirlo. Parlano i dati, le inchieste e i report delle forze dell’ordine”.
Ai microfoni di Radio Radio durante “Lavori in Corso” è intervenuta Pinuccia Montanari, ex Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, riguardo le polemiche che continuano nella Capitale su questo tema. La situazione dei rifiuti a Roma infatti, almeno in alcune zone della città, non accenna a migliorare.
Ecco un estratto delle sue parole sulla situazione rifiuti a Roma:
Ho sempre pensato che le vicende legate agli incendi si sono manifestate sempre in modo strano e che dietro si potesse ipotizzare l’illegalità, questo lo abbiamo sempre pensato. Il cambiamento che stavamo mettendo in campo era molto significativo rispetto alla visione tradizionale dei rifiuti che diventano oggetto interessante da parte delle mafie. Questo cambiamento avrebbe comportato una sottrazione dei rifiuti di Roma a percorsi di illegalità. Quello che mi domando è però poi come mai questo cambiamento che stavamo portando avanti è stato interrotto.
Perché il suo percorso nella giunta comunale si è interrotto?
Avevamo intrapreso un percorso virtuoso ma strutturale che esigeva del tempo. Abbiamo cercato di creare una raccolta differenziata che avrebbe potuto creare risultati significativi se l’azienda fosse stata messa nelle condizioni di fare questo . Oltre a questo avevamo affrontato la gestione dei flussi che è il grosso problema di questo momento e anche la questione del materiale che una volta raccolto doveva trovare un’autosufficienza di impianti. Il piano che Ama aveva trovato prevedeva 13 nuovi impianti che avrebbero messo Roma, nel tempo, nelle condizioni di affrontare il problema.
I 13 impianti non sono stati realizzati per questa “onda psicotica” della gente che non vuole impianti nel proprio territorio?
Noi dobbiamo pensare al bene comune di Roma. Loro (il Comune di Roma ndr) hanno già perso 5 mesi e questo è un tempo lunghissimo. Questo tema del consenso uccide la politica. In questo modo si crea il terreno perché le eco-mafie poi proliferino.