Non nascondiamocelo: la vita ci mette spesso alla prova, spesso sotto più aspetti e forme. Ma, quando a venir meno è la salute e ci ritroviamo a dover far fronte a una massa maligna che cresce dentro il nostro corpo, il discorso cambia. Quell’ingombrante e drammatico ostacolo ci spinge a raccogliere tutta la nostra determinazione e a lottare contro di esso con tutte le nostre forze.
La scelta di sottoporsi a cure che, seppur invasive, rimangono un’arma fondamentale per contrastare questa patologia, non sempre viene compresa ed accolta positivamente dall’opinione pubblica.
Ne costituisce un esempio calzante Sabrina Paravicini, nota per aver vestito i panni dell’infermiera Jessica in “Un medico in famiglia“. Lontana da tempo dalle scene per stare vicino al figlio Nino, affetto dalla sindrome di Asperger, la Paravicini ha scoperto di avere un tumore al seno. Una massa nascosta, come ha spiegato lei stessa sui social, dietro una cisti.
Per contrastare il tumore che “veloce e aggressivo” e “non ancora operabile” si faceva spazio nel suo corpo, l’attrice ha iniziato “nel giro di due settimane” dalla diagnosi la chemioterapia.
Ma, se da una parte ci sono dei followers che le hanno dimostrato sostegno per il suo percorso di guarigione, dall’altra alcuni utenti hanno preso la palla al balzo per prendere di mira la sua scelta di sottoporsi a chemioterapia. L’attrice infatti è stata criticata e insultata da chi, sostenitore di cure alternative, ha puntato il dito, affermando che lei stava “distruggendo il suo corpo con la chemio“.
“La chemio è offensiva e orribile, ma è l’unica cura certa e protocollata” ha detto l’attrice. Una risposta forte e chiara, che basta più di mille parole.
Perché, al di là delle considerazioni sull’efficacia di cure alternative e dei dubbi su un trattamento comunque invasivo, ci si dimentica fin troppo spesso che in gioco c’è la salute di una persona. Famosa o comune che sia.
E’ un dato di fatto che Sabrina Paravicini è una persona mediaticamente più esposta e, quindi, le sue azioni sono oggetto tanto di apprezzamenti e commenti di sostegno quanto di aspre e fuorvianti critiche degli utenti del mondo internettiano.
Non è l’unica celebrità ad essere stata attaccata per aver scelto di curarsi mediante chemioterapia, e forse non sarà neanche l’ultima. Nadia Toffa docet, seppur con le dovute differenze nell’approccio alla malattia.
Ma rispettare le scelte personali su trattamento per un percorso di guarnigione è quantomeno alla base di una società civile.