Tutti sono alle prese con le possibili cessioni. L’Inter deve vendere Icardi e da ieri sta riflettendo seriamente su Perisic, la Roma aspetta l’attimo giusto per dare il via libera a Dzeko, la Juve ha l’obbligo di sistemare Higuain (ma davvero non potrebbe essere il centravanti giusto per Ronaldo?).
E poi c’è il caso Milinkovic, o meglio c’è la questione Milinkovic perché lui si sta comportando da professionista e la Lazio non brama dalla voglia di metterlo sul mercato. Se dovesse arrivare la superofferta – ma questo è un altro discorso – allora sì che se ne parlerebbe seriamente.
C’è però da chiedersi cosa sia giusto: insomma, cosa dovrebbe fare la Lazio con Milinkovic?
Io penso che la Lazio abbia due strade.
La prima, quella per cui i tifosi giustamente tifano, è la conferma. Che sarebbe molto meno <insensata> di quello che potrebbe sembrare anche di fronte a un’offerta da 80-90 milioni. Perché Milinkovic, alla sua giovane età, è comunque un assegno circolare. Vale questa cifra oggi e sicuramente continuerà a valere questa cifra tra un anno. E poi c’è un discorso banale da fare: con lui la Lazio partirebbe davvero da protagonista per la qualificazione alla Champions. E se la Champions, come si dice, vale 40-50 milioni, ecco che una sua conferma potrebbe essere un investimento e non una rinuncia. Se la Lazio lo vende e non va in Champions è davvero un affare? Questa è la prima strada.
La seconda, che contempla una cessione, secondo me dovrebbe comunque prevedere una data limite. Da annunciare pubblicamente: se qualcuno lo vuole sappia che – per fare un esempio – c’è tempo entro e non oltre la prima settimana di agosto. Sarebbe il modo per stanare eventuali pretendenti e soprattutto solo così la Lazio avrebbe il tempo per reinvestire i soldi ed avere più soluzioni a disposizione. Per una Lazio, come ha detto Lotito, ugualmente competitiva.
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