“Sono stato il numero uno e Bearzot dalle nuvole conferma“.
Non è affatto una frase superba né mancanza di umiltà quando queste frasi le pronuncia Franco Causio, ma semmai, di riconoscenza, la stessa che l’indimenticato ct del mondiale ’82 gli dimostrò contro la Germania Ovest, facendolo scendere in campo all’ultimo minuto.
Era l’11 luglio, una data più sbiadita rispetto al non meno celebre 9 dello stesso mese.
Nonostante ciò restano due giorni incredibilmente impressi nella mente degli italiani che c’erano: straordinariamente simili nelle emozioni ma estremamente diversi, come due storie a lieto fine ben distinte. Un italiano che quei due giorni se li ricorda bene è certamente Franco Causio, uno come lui sarebbe in grado di ricordare anche gli esordi pugliesi degli anni ’60 e allo stesso tempo di scendere in campo con CR7, se solo il tempo non riuscisse nella strabiliante impresa di correre più veloce del Barone.
“Nel 4-3-3 di Sarri sarei obbligatorio“, dice Causio, il quale, evidentemente in conflitto tra l’appassionato di calcio e l’ex giocatore Juventino, non spera certo in un altro anno di dittatura bianconera: “Spero che l’Inter o il Napoli – non so quale delle due – mettano finalmente in difficoltà la Juve, altrimenti a febbraio con 20 punti di vantaggio sulla seconda facciamo meglio ad andarcene in vacanza“.
Non certo dichiarazioni di chi rinnega il proprio passato, quello mai, anche perché di scudetti in maglia bianconera Causio ne ha vinti sei: esempio meno recente di dominio, del campionato e della fascia a cui non dava mai tregua.
Ecco l’Intervista delle nostre Teste di Calcio al Barone Franco Causio
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