De Rossi è un giocatore del Boca Juniors. Qualche mese fa nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa del genere. La “colpa” è della scelta della Roma di non rinnovare il contratto al suo capitano. Il merito è di Daniel Angelici, il Presidente del Boca Junior che è riuscito, aiutato dal suo DS Burdisso, a portare Daniele De Rossi a giocare in Argentina. Lo abbiamo intervistato in esclusiva durante Radio Radio lo Sport.
Ecco cosa ci ha detto il Presidente del Boca Junior Daniel Angelici:
Perché ha scelto di portare in Argentina questo giocatore che ha 34 anni?
In primo luogo l’ho portato perché De Rossi si è sempre espresso in una maniera bella nei confronti del Boca e delle tradizione che questa squadra rappresenta. In secondo luogo è arrivato in Argenitna grazie alla presenza di Burdisso che è il nostro direttore sportivo e che mi ha parlato della sua passione per il Boca. Poi per il livello come essere umano che rappresenta e perché non bisogna dimenticare che il Boca è stata fondato da alcuni immigrati italiani, dalla gente del “Puerto”, della zona di Genova.
Il calcio argentino è diverso da quello italiano, soprattutto sul piano della velocità di gioco. E’ una sfida importante quella che sta affrontando De Rossi. Visto il valore della sua “gerarchia”, del suo carattere, del suo modo di essere, penso che sarà un trionfatore.
Abbiamo mandato De Rossi al Boca, lui chi manderebbe alla Roma, un giocatore che merita il calcio italiano?
Dipende dai soldi che mette la Roma…
Corrisponde al vero che la Roma ha chiesto Almendra?
Il Ds della Roma ha parlato con Burdisso ma non è arrivata nessuna proposta concreta…
De Rossi che tipo di contratto ha?
De Rossi ha un contratto che dura un anno, fino al 30 Giugno del 2020.
Quanto cresceranno gli altri centrocampisti del Boca con De Rossi?
Molto, con un giocatore con la carriera de De Rossi non crescono solo i giocatori che ha al lato, ma soprattutto crescono i ragazzi di 13-14 anni che abbiamo nelle giovanili e che miglioreranno sicuramente e saranno ispirati da un centrocampista di questo calibro.
L’intervista completa:
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