La Roma è tra le società più attive sul mercato, forse addirittura la più attiva, con una serie di cessioni – in qualche caso obbligate, come quella di Manolas – e una serie di acquisti. Alcuni discutibili – Diawara vale davvero 21 milioni? – e altri sicuramente condivisibili, perché Mancini è un difensore di qualità e Veretout aggiunge dinamismo e intraprendenza al centrocampo.
Insomma, non è il momento di fare bilanci, ma di sicuro Petrachi si trova ad operare nelle condizioni più difficili. Alla storica mission che Pallotta ha fidato a tutti i direttori sportivi – valutare qualsiasi offerta, anche la più dolorosa dal punto di vista tecnico – si sono aggiunte le difficoltà del mancato introito determinato dall’esclusione dalla zona Champions. Se bisognava fare tanto turn over con l’incasso della Coppa garantito, è semplice immaginare in che ambito si stiano muovendo i nuovi dirigenti.
C’è però una discriminante nel giudizio finale che verrà dato sulla campagna acquisti e cessioni della Roma (non certo solo di Petrachi). Ed è la decisione che verrà presa su Zaniolo, giudicato da tutto il mondo del calcio uno dei potenziali migliori giocatori della nuova generazione e non a caso richiesto da club del calibro di Juventus e Tottenham.
Possibile che non abbiano dubbio queste società e bisogna averle invece da queste parti? L’anno scorso un processo, motivato, è stato aperto nei confronti dell’Inter che non si è accorto di un simile talento e se lo è lasciato sfuggire. Più colpevole questo o sarebbe più colpevole cederlo dopo essersi accorti del suo suo straordinario talento? La risposta in questo caso è fin troppo facile.
Alessandro Vocalelli
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