Higuain, vale la pena

Quelli che non lo vorrebbero per nulla al mondo, procedono per iperboli: sembra che abbia centocinquant’anni e che pesi centocinquanta chili. Avrete già capito che stiamo parlando di Gonzalo Higuain, di professione centravanti, in realtà attaccante a tutto tondo (niente battute sul momentaneo girovita, please).

Appaiono, onestamente, più ragionevoli le teorie di quelli che ancora scommetterebbero su di lui: uno dei più grandi attaccanti che abbiano calcato i palcoscenici della Serie A negli ultimi vent’anni, quindi un valore assoluto, sul quale varrebbe la pena scommettere ancora a una condizione: fargli percepire che verrebbe collocato al centro del progetto tecnico. Ecco che gli tornerebbe la “fame” (e dai con le battute…).

Pregiudiziale tecnica positiva: è uno che riempie la trequarti avversaria, visto l’apporto che fornisce alla manovra e la capacità di proteggere il pallone; oltre a essere il grande finalizzatore che sappiamo, per numeri e varietà del repertorio. Higuain sarebbe l’ideale per la Roma di Fonseca, che alle punte non chiede solo i gol.

Quindi perché non puntarci? A nostro avviso non può essere bollito, va solo ripassato nella padella delle motivazioni (senza consentirgli di fare la scarpetta).

Un’ultima cosa: classe 1987, vale a dire trentadue anni. Solo uno in più di quelli che aveva Batistuta quando venne a Roma. Una provocazione? No, un parametro.


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