Si chiama Sweet democracy il film che la Rai non vuole ritrasmettere sui suoi canali. Un film scomodo? A distanza di anni il regista, Michele Diomà, non trova ancora risposte. La pellicola, ultima apparizione cinematografica di Dario Fo, si proponeva di far riflettere sui limiti della libertà di stampa in Italia attraverso la satira. Qualcosa alla Rai proprio non è piaciuta e ancora oggi Sweet Democracy non viene ritrasmesso. Ecco lo sfogo e il racconto del regista, Michele Diomà, nell’intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti.
“Il film con Dario Fo – racconta Michele Diomà – la Rai non vuole ritrasmetterlo. Il perché? Non lo so, ho fatto varie ipotesi. Non voglio arrivare a credere che si tratti di una vera e propria censura”.
Unica cosa certa, agli occhi del regista, è che “il cinema italiano essendo finanziato soltanto da fondi statali, è un cinema di regime. Nel quale non solo c’è un indottrinamento attraverso le tematiche, che è una parte del problema ‘censura’, ma c’è un irreggimentare il pubblico con una linea estetica”.
“Se voi vedete dieci film che produce Rai Cinema – continua Michele Diomà – nove e mezzo sono uguali. Stessi attori, stesso profilo sociologico… Non dico che sia sbagliato, ma chiedo: perché?”
L’intervista completa e lo sfogo del regista, Michele Diomà
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