Una donna arbitro dirigerà la supercoppa tra Liverpool e Chelsea. La notizia provoca entusiasmo e risate. Aggiungerei un particolare che non è affatto di margine. Madame Frappart, la designata da Rosetti capo degli arbitri Uefa, fa proprio questo mestiere, part-time ma impegnata tre volte a settimana e anche ben pagata.
E’ brava, sa il suo, ha personalità e come una qualsiasi altra giudice di codici e pandette cercherà di fare osservare il regolamento, piena la condanna, dall’ammonizione all’espulsione.
La non-notizia diventa una notizia nel mondo ultra-macho del football, in verità lo scoop riguarda la sede dell’evento, dunque Istanbul, dunque la Turchia là dove la religione non proprio generosa nei confronti delle donne anche se la politica ha fatto passi importanti, al punto che una donna è stata nominata presidente della Corte Costituzionale, dopo che, fino a qualche decennio fa era in vigore il delitto d’onore su provocazione (!).
Stephanie Frappart, dunque, soffierà nel fischietto e ventidue uomini più vari ed eventuali dovranno ubbidirle. Sarà curioso, per l’appunto, segnalare le reazioni, le proteste, gli strilli che appartengono agli usi e costumi nei confronti dell’arbitro maschio che sembra quasi complice di tale maleducazione.
Sarebbe interessante ampliare l’esperimento, anche nella nostra serie A, magari designando una Signora o Signorina al Var, oggetto di insulto puntuale. Aggiungo che la svolta storica potrebbe essere rappresentata dalla designazione di madame Frappart o simile per la finale della supercoppa italiana che si svolge nei Paesi arabi. Sarebbe un gol magnifico al burqa.
Tony Damascelli
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