Il circuito di Monza 10 e lode
Luogo dell’anima, per ogni appassionato. Anche la Formula Uno di oggi, con tutti i suoi gangli telematici e regolamentari, sull’asfalto brianzolo ritrova antichi sussulti. Palpiti.
Charles Leclerc 10
Voto bizzarro? Beh, un week end sontuoso, con il sovrappiù di qualche manovra al limite che lo ha posto sotto l’occhietto dei commissari. Pole e ritorno del Cavallino sul gradino più alto del podio a Monza. Maestoso, irriverente, cazzuto (ops!).
Il duello Leclerc – Hamilton 9,5
Borderline nei confronti dei vincoli regolamentari il francese; in equilibrio di pneumatici che sputano frammenti l’inglese: le monoposto si sfiorano, in un bacio metaforico fra gli scarichi dell’una e gli specchietti dell’altra. Adrenalinico.
Il giro celebrativo di Jody Scheckter 9
Il pubblico della Formula Uno riscopre attraverso la 312T il rombo di un’epoca mai dimenticata; i tifosi della Ferrari ritrovano un lottatore indomito, che per inciso seppe essere un campione correttissimo, per quanto coriaceo in ogni duello. Immortale.
Valtteri Bottas 8,5
Una gara improntata alla regolarità, all’incremento del ritmo nel momento nevralgico, alla gestione di ogni componente della vettura. Nitido.
Daniel Ricciardo 7
Ottiene il massimo ottenibile da una vettura finalmente affidabile e performante per ‘abitare’ con continuità la zona punti. Manico.
Renault 6+
Il premio allo sviluppo, alla messa a punto.Grandeur embrionale di ritorno.
Sebastian Vettel 4,5
Un errore, il suo, non compatibile con i quattro titoli mondiali che vanta in bacheca. Il voto è in parte motivato dalla ottimistica presunzione di ripartenza che è alla base della manovra con cui tenta di reinserirsi, danneggiando la vettura di Stroll. Torna, ma la sua rimonta comincia tardi, complice anche la sacrosanta penalizzazione. Incazzato prima, anche giustamente; opaco alla fine.
Lance Stroll 4
Sacrosanta la sua arrabbiatura, con tanto di audio in diretta mondiale, dopo la manovra di Vettel; se non fosse che, un attimo dopo, lui combina qualcosa di peggio nei confronti di Gasly.
Paolo Marcacci
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