Contrastare l’evasione fiscale e impedire, allo stesso tempo, il riciclaggio di denaro sporco effettuando pagamenti solo con carte di credito o bancomat. E’ quanto si prefigge il Governo attraverso un provvedimento, ancora da definire nel dettaglio, che ostacola di fatto i pagamenti in contanti, anche per le transazioni e acquisti di carattere quotidiano, come il pagamento di bollette o di medicine.
A toccare l’argomento a “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich e il giornalista Antonello Angelini sono stati Alberto Bagnai, economista ed esponente della Lega, e Andrea Ruggieri, politico di Forza Italia. Ecco che cosa hanno detto nell’intervista.
Secondo Bagnai è evidente che la maxi evasione fiscale “è un’evasione non passa attraverso il contante, ma passa attraverso altri meccanismi fraudolenti che tranquillamente fanno a meno di passare attraverso transazioni in contanti. Questo provvedimento è evidentemente un specchietto per le allodole, una manovra del nuovo Governo che si pone in quell’asse, diciamo così, giustizialista, moralizzatore e pauperista, che è l’anima dei nostri ex alleati, i 5 stelle“.
Concorde con Bagnai, il politico di Forza Italia: “se ci illudiamo che la montagna di evasione fiscale dipenda soltanto dal commerciante che non ci fa lo scontrino per il caffè ci raccontiamo una favola. Il contante lo voglio libero, come negli Stati Uniti, dove ti puoi comprare anche una casa in contanti”.
“Dopodiché, se parliamo di lotta all’evasione, quella si fa solo in un modo: abbassando le tasse e non mettendone di nuove. E’ bene ricordare a chi ci ascolta che su quei soldi che abbiamo in banca ci abbiamo già pagato una valanga di tasse. Sono stati già tassati, quindi è un principio di rispetto dello Stato verso i cittadini, che non possono essere, come questo Governo pensa, come dei bancomat che possono essere spremuti per pagare sempre più spesa pubblica“.
“Chi è che usa il contante? I meno ricchi e i vecchietti che hanno meno confidenza con la moneta elettronica. E tu che fai, tassi queste categorie meno abbienti? Non è una cosa intelligente. Quindi spettiamola di parlare di nuove tasse e pensiamo a come generare più ricchezza possibile, perché significa più posti di lavoro”.
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