Tassano le merendine e colpiscono i più deboli: i giallofucsia non si smentiscono

La nuova proposta del Governo giallofucsia nelle sue fasi iniziali è quella di istituire la tassa sulle merendine e sui bancomat. Per quanto riguarda la tassazione delle merende è una proposta che discende direttamente dal nuovo Ministro dell’Istruzione, il quale ritiene di poter così ottenere denari per migliorare le condizioni della scuola.
L’altra proposta che viene fatta passare come come persecutoria nei confronti di chi evade le tasse è in realtà un provvedimento che andrà a colpire i piccoli risparmiatori e i consumatori in generale.

Già da queste prime proposte è possibile dire che il giallofucsia è e sarà il Governo dell’élite per l’élite: lo rivela nel momento in cui propone la tassazione delle merendine e dei bancomat, in cui colpisce subito senza pietà il popolo, i ceti più deboli e le classi lavoratrici.

I suddetti provvedimenti procedono in modo evidente in questa direzione: il giallofucsia avrebbe potuto iniziare tassando le transazioni finanziarie, o i signori apolidi del big business, o ancora tassando i colossi dell’e-commerce. Invece no.
Sceglie deliberatamente di colpire i ceti deboli, le classi che già scontano le contraddizioni del nuovo mondo a forma di merce.

Da questo e non solo dalla tassa sulle merendine è possibile intravedere il prossimo percorso del Governo giallofucsia, un esecutivo voluto per rovesciare il governo né di destra né di sinistra dei gialloverdi, che tentava (non senza contraddizioni) di difendere il popolo contro l’élite.

Non a caso il premier Conte ha passato il suo primo giorno di mandato a Bruxelles, trascorrendo le sue prime ore di incarico all’insegna degli interessi del capitale transnazionale privo di patria.


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