Facebook oscura la pagina de “Il Primato Nazionale“, testata giornalistica molto vicina all’ex partito CasaPound che si definisce “l’unico quotidiano sovranista italiano indipendente“, e poi ci ripensa.
Già vittime dello stesso blocco social, alcuni esponenti di CasaPound i cui profili sono stati chiusi perché linea con la policy della piattaforma.
E’ intervenuto a ‘Lavori in Corso’ Simone Di Stefano, ecco cosa pensa di queste ultime sul grande network americano.
L’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.
“Facebook non può mettersi sopra la legge, sopra lo Stato e sopra l’Ordine dei Giornalisti. Secondo me si sta andando troppo oltre. Questi social devono rispettare le regole.
La parola nazione non è vietata, eppure su Facebook ‘nazione’ non si può scrivere. ‘Il primato nazionale’ su Facebook si chiama ‘Il primato naTzionale’. Se si vuole registrare una qualsiasi cosa con www.facebook.com/nazione non si può fare.
E’ un bene che ci sia una di critica che arriva da tutte e due le parti, come al solito i non pervenuti sono quelli del PD. Finché non tocca loro va tutto bene.
Commissione contro l’odio? Il classico strumento per cercare di attaccare l’avversario politico”.
“Su Facebook non si può neanche scrivere la parola Nazione”
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