Complice il caso Bibbiano, rimane alta l’attenzione in tutta Italia sulle vicende di bambini tolti alla custodia e tutela dei loro genitori.
In questo contesto figura la storia di Silvia Di Porto, madre di Giordano, un bambino autistico che ha subito violenze dal suo ex compagno. Dopo quanto affermato dal bambino durante le sedute con la sua terapista, è scattata nei confronti dell’uomo una denuncia per maltrattamenti. Una misura che ha portato a una serie di incontri tra l’uomo e il bambino, ai quali le assistenti sociali del comune di Roma non presenziavano.
Ecco il racconto di Silvia Di Porto ospite, insieme a Giuliana Pietrobono, a “Un giorno speciale“.
“Hanno fatto degli incontri per il mio ex compagno e Giordano che non erano protetti, perché gli assistenti sociali rimanevano fuori dalla porta. Il bambino strillava ‘mamma aiuto’, tanto che una volta ho fatto qualcosa fuori dal regolamento che gli assistenti sociali ti fanno firmare, per andare a vedere che cosa succedeva. Perché, per legge, gli incontri devono essere video registrati e audio registrati, e non lo erano“.
“Giordano è regredito di tre anni. Piange la notte perché ha sempre paura di questo ‘mostro’ che può entrare da un momento all’altro ed è terrorizzato dagli assistenti sociali. Chiede sempre se sono morte“.
“Le assistenti sociali, prima dell’udienza del 23 luglio, mi avevano detto di preparare io stessa Giordano alla casa famiglia. In quel momento risposi che loro mi dichiaravano guerra e che le avrei messe con le spalle al muro“.
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